Venerdì scorso due piccoli asteroidi hanno sfiorato la Terra, e la cosa allarmante è che gli astronomi se ne sono accorti solo pochi giorni prima. Il più...
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Un'altra massa molto più grande, dal diametro di circa due chilometri e mezzo, si è avvicinata al pianeta ieri notte e per fortuna è andata via. Ma gli astronomi prevedono che possa tornare fra dodici anni, nell'ottobre del 2028, e le cose potrebbero andare peggio. Se un corpo così grande entrasse in contatto con la Terra provocherebbe probabilmente l'estinzione di molte specie viventi, compresa forse la nostra.
La Nasa studia programmi per la deviazione del corso di un asteroide in rotta di collisione con la Terra: l'idea sarebbe quella di piazzare una grossa carica esplosivo sulla superficie di una massa non troppo lontana da noi per costringerla a camiare strada, si pensa di compiere un esperimento del genere entro il 2020. Gli esperti della Nasa invitano spesso a non creare allarmismi privi di fondamento, e negano che esistano pericoli imminenti di una collisione. È vero che attualmente gli strumenti di cui disponiamo riescono a individuare appena il 10% degli oggetti che si aggirano dalle parti del nostro pianeta, ma quelli che ci sfuggono sono in genere le rocce più piccole.
Il 30 giugno gli astrofili celebreranno l'Asteroid day, la giornata mondiale degli asteroidi. La data è stata scelta in ricordo perché è l'anniversario del più grande impatto con un asteroide registrato in epoca moderna: nel 1908 a Tugunska, in Siberia un grosso corpo celeste (qualcuno sostiene addirittura che si trattasse di un blocco di antimateria, ma è una possibilità che gli scienziati escludono) colpì la crosta terrestre provocando una gigantesca esplosione. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico