Siri non è più sottosegretario, Conte lo ha revocato. Nessuno voto in consiglio dei ministri

Revoca Armando Siri
Il sottosegretario Armando Siri è fuori dal governo. Il presidente del Consiglio Conte ha revocato la sua nomina, durante un Cdm durato circa due ore. Il Presidente Conte...

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Il sottosegretario Armando Siri è fuori dal governo. Il presidente del Consiglio Conte ha revocato la sua nomina, durante un Cdm durato circa due ore. Il Presidente Conte ha illustrato durante il consiglio dei ministri i motivi per cui ha ritenuto opportuno revocare il sottosegretario. Nel corso del cdm non c'è stato nessun voto, anche se i ministri della Lega, Salvini in testa, hanno difeso il sottosegretario. Tra tutti è stata proprio l'avvocato Giulia Bongiorno a illustrare i motivi che avrebbero dovuto impedire la revoca di Siri dal ruolo di sottosegretario. 


Entrambi i partiti di maggioranza parlano di un clima disteso durante la discussione in Consiglio dei ministri, ed entrambi gli esponenti parlano di un governo che andrà avanti per altri quattro anni. 

In sala stampa a Palazzo Chigi, dopo la conclusione del consiglio dei ministri, si è presentato il vicepremier Luigi Di Maio che ha dichiarato: «Non è una vittoria del M5s, non sono qui per esultare, è una vittoria degli italiani onesti», in un Paese che ha «la corruzione più alta d'Europa. La legge sulla corruzione sta dando i suoi risultati ma la responsabilità politica è delle singole forze». Lo stesso Di Maio ha cercato di rilanciare l'azione della maggioranza di governo, indicando due obiettivi importanti da raggiungere per Lega e M5S: L'intenzione di Di Maio è quella di lavorare contemporaneamente a salario mimino e flat tax.  «E importante convocare un tavolo di governo per lavorare insieme ai due progetti - ha detto - dobbiamo alzare gli stipendi e abbassare le tasse».

La Lega, intanto, fa sapere che "ribadisce la propria fiducia nel premier, ma anche la convinta difesa del sottosegretario Armando Siri, innocente fino a prova contraria come tutti i 60 milioni di Italiani".
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Corriere Adriatico