MILANO - Si presentava come un architetto di successo eppure viveva in subaffitto a San Donato Milanese a 250 euro. Lì...
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Lì lo hanno trovato gli agenti del commissariato Quarto Oggiaro che lo cercavano da un mese, da quando la procura lo ha condannato a nove anni per violenza sessuale su una ragazzina di 13 anni. Il 42enne incensurato ne aveva 38 quando ha incontrato la sua vittima. L’ha avvicinata nella stazione di Cadorna facendole alcuni complimenti. La ragazzina si è inizialmente spaventata, al punto da accelerare il passo e chiamare i genitori al telefono per chiedere aiuto. Ma le parole del pedofilo devono averla colpita perché poco dopo si è fermata a parlare con lui e gli dato nome e numero di telefono.
Da quel momento è iniziato uno scambio di messaggi che in breve è diventato sempre più fitto e ha permesso all’uomo di manipolare la 13enne facendole credere che fosse normale la loro “relazione”. «Si sono frequentati per sette mesi, trascorrevano 4-5 ore dopo scuola ogni giorno. Lui si spacciava per 25enne, lei diceva di avere 15 anni», ha detto Antonio D’Urso, dirigente del commissariato Quarto Oggiaro a cui si sono rivolti i genitori della ragazza. «Anche le compagne di classe si erano accorte di quel rapporto strano. L’architetto le diceva di voler costruire una famiglia con lei». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico