«Mia madre legata al letto d'ospedale e impregnata di urine»: la denuncia choc

«Mia madre legata al letto d'ospedale e impregnata di urine»: la denuncia choc a Caserta
«Mia madre legata al letto d'ospedale civile di Caserta e impregnata di urine». Questa la denuncia presentata da un uomo, Domenico Ciccarelli, ai...

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«Mia madre legata al letto d'ospedale civile di Caserta e impregnata di urine». Questa la denuncia presentata da un uomo, Domenico Ciccarelli, ai carabinieri. «Ci hanno impedito di assisterla, ricoverata all'ospedale in seguito a una caduta accidentale, in attesa di essere operata». 


«Gli infermieri ci hanno costretto ad abbandonare la stanza comunicando che avrebbero provveduto loro a contenere lo stato di evidente agitazione ricorrendo al sistema delle fasce di contenzione, in pratica legandola al letto. Alla nostra ferma opposizione hanno risposto che in questi casi è una pratica adottata in quell'ospedale. Il risultato è che l'abbiamo ritrovata il giorno seguente con le gambe pericolosamente incastrata nelle sbarre del letto e totalmente impregnata di urine miste a sangue. Una vergogna».

In seguito alla denuncia i carabinieri sono intervenuti nel reparto: al termine del sopralluogo è stato concesso ai familiari dell'anziana di rimanere ad accudirla. La vicenda è stata resa nota dal consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli che chiede una indagine interna all'ospedale.


«Bisogna fare luce su questa vicenda al più presto - chiede Borrelli, componente della commissione Sanità - perché qualcuno ci deve spiegare se sia lecito in quelle condizioni legare una paziente al letto, se sia possibile negare l'assistenza personale di un familiare ad una paziente in quelle condizioni, se sia permesso negli stessi reparti la presenza di assistenti a pagamento che non sono inquadrati nel personale ospedaliero e, infine, se la presenza di persone sia consentita in caso di prestazioni intramoenia». «Chiedo inoltre al direttore dell'ospedale - prosegue Borrelli - come mai, solo in seguito all'intervento dei Carabinieri, si sia consentito ai parenti della donna ricoverata di poter rimanere vicino a lei. Una circostanza che fa sorgere numerosi dubbi sulle regole che normano la presenza di persone nei reparti al di fuori degli orari di visita. Infine ho chiesto una indagine interna all'Azienda ospedaliera su una vicenda che ha troppi punti a mio avviso di enorme gravità». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico