REGGIO CALABRIA - La tecnologia viene messa da parte e si riscopre il piacere delle vecchie arti manuali. Bambine, signore e nonne si danno appuntamento tutte le domeniche a...
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"L'eta? Dagli undici agli ottantacinque anni - dice all'Adnkronos Antonio Casella, presidente di Terramala e autore delle fotografie del primo incontro-, c'è chi impara, chi riprende un hobby mai dimenticato e chi insegna i punti base".
La più giovane è Annalisa che sta lavorando al suo primo centrino. "E' quasi finito, è tutto bianco, bellissimo. Vado a scuola, ma la domenica mi ritrovo con le mie zie a imparare l'uncinetto - dice all'Adnkronos -. Da grande farò la veterinaria. Sì, ho già scelto. Adoro i cani come il mio amatissimo Aron, il nostro San Bernardo".
L'atmosfera è rilassata, si sorseggia un bel caffè e si chiacchiera. "Vengono molti anziani con le badanti straniere. Qualcuna si intimidisce, altre ci provano. Ne risulta un laboratorio, diciamo così 'multietnico', di ricamo e di uncinetto, ma anche una scuola di vita, dove si incontrano diverse generazioni qui a Sant'Anna". Un borgo di antichissime origini, circondato da ulivi secolari.
"Un tempo veniva chiamato Decalstilium, la decima stazione di posta dell'antica Via Popilia, una strada che a Capua si distaccava dalla via Appia per raggiungere Reggio, oggi è un borgo di 250 abitanti, dove la vita trascorre lentamente seguendo il ritmo delle stagioni. Gli abitanti sono quasi tutti produttori di olio d'oliva, molti di loro superano i 90 anni e non esiste la criminalità. Sant'Anna è un posto dove si vive bene e a lungo". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico