Ambulanza contromano a sirene spiegate: la bloccano e postano video

Torino, i cittadini
TORINO - Stava trasportando un uomo colpito da una grave emorragia interna e per questo motivo aveva deciso di evitare il traffico dell'ora di punta percorrendo un piccolo...

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TORINO - Stava trasportando un uomo colpito da una grave emorragia interna e per questo motivo aveva deciso di evitare il traffico dell'ora di punta percorrendo un piccolo tratto contromano, mentre viaggiava a sirene spiegate verso il pronto soccorso. All'improvviso, però, il conducente di un'ambulanza della Croce Rossa di Beinasco (Torino) si è visto bloccare la strada da due uomini, improvvisatisi paladini della legalità, ed è stato costretto a tornare indietro, imbottigliandosi nelle lunghe code lungo l'Interporto di Orbassano e perdendo almeno una ventina di minuti.


«Al grido di 'vergogna, vergogna' li abbiamo fatti tornare indietro», hanno scritto su Facebook Claudio e Paolo, i due protagonisti della vicenda. Dopo aver pubblicato su un gruppo, Torino Sostenibile, le foto e i video della loro 'impresa', i due hanno spiegato: «L'ambulanza senza motivo era imboccata contromano e avanzava decisa. Meno male che sono volontari, ma almeno quando girano a vuoto non mandino le persone all'ospedale per colpa loro». I post hanno fatto incetta di like ma anche incassato diverse critiche e anche se poi sono stati cancellati e i diretti interessati hanno chiesto scusa, non è bastato a evitare loro una querela per interruzione di pubblico servizio da parte del presidente della Croce Rossa di Beinasco presso la locale caserma dei carabinieri. Lo riporta La Stampa.


«Devo difendere la mia associazione da eventuali denunce per l'aggravarsi delle condizioni del paziente trasportato, ma non solo» - spiega Davide Castelli - «Devo difendere il mio personale che lavora quotidianamente: l'autista di quel mezzo ha avuto un comportamento esemplare di fronte alla situazione e non ha risposto alle provocazioni. Uno lo bloccava e gli chiedeva le generalità, l'altro filmava la scena col telefonino. Noi garantiamo un servizio 24 ore su 24, non è un gioco. Chi si permette di fermare un'ambulanza per avere like sui social deve rendersi conto della gravità delle proprie azioni». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico