Allerta terrorismo, Viminale: «Il rischio principale da lupi solitari, attenzione a flussi migratori irregolari»

Vengono mantenuti i controlli alla frontiera Est

Allerta terrorismo, Viminale: «Il rischio principale da lupi solitari, attenzione a flussi migratori irregolari»
In Italia c'è un rischio "lupi solitari", e quindi che commettano azioni terroristiche persone in grado di agire sole senza un...

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In Italia c'è un rischio "lupi solitari", e quindi che commettano azioni terroristiche persone in grado di agire sole senza un coordinamento sul posto. E potrebbero essere anche migranti. 

Terrorismo, rischio lupi solitari e migranti

È questo il rischio principale per la sicurezza dunque. Sono potenziali azioni di lupi solitari. Così fonti del Viminale, dopo la riunione del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica convocata dal ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, all'indomani dell'attacco dell'Iran ad Israele. E da parte degli apparati c'è attenzione anche sui flussi migratori irregolari per intercettare soggetti potenzialmente pericolosi. In proposito permangono in vigore i controlli alla frontiera Est.

 

Il ministro dell'Interno ha dato mandato alle forze dell'ordine di rafforzare tutte le attività di prevenzione coordinandosi con l'intelligence. Nel corso della riunione c'è stato, spiegano ancora le fonti, «un proficuo aggiornamento sui profili di rischio rispetto ai possibili riflessi in Italia delle tensioni internazionali». Confermato poi il viaggio di Piantedosi a Tunisi mercoledì con la premier Giorgia Meloni; il titolare del Viminale avrà un bilaterale con il suo omologo. Presto, inoltre, ci sarà un incontro a Roma anche con il collega libico. 

 

Il "lupo solitario", chi è e cosa significa

Chi è il lupo solitario? È generalmente uomo, è di origine nord-africana, residente nel settentrione italiano e con uno scarso livello di istruzione: pochissimi gli studenti, nonostante l'eta media sia bassa (il 70% ha meno di 35 anni). La maggioranza svolge lavori manuali o è disoccupato (in questo caso di solito però ha un'entrata illecita). Sempre più spesso si formano da soli. 

Il jihadismo in Italia è comparso negli anni Novanta, all'inizio, «agivano come organizzazioni criminali, finanziandosi con lo spaccio di droga, traffico di documenti falsi, favorendo l'immigrazione clandestina e così via», ha spiegato Francesco Bergoglio Errico, fondatore e direttore esecutivo di Monitoring Jihadism Project.

Il lupo solitario agisce in solitaria, appunto. Si tratta di piccole cellule e individui senza contatti diretti con l'organizzazione terroristica e che si sono radicalizzati online. Non a caso, i social network diventano uno strumento decisivo per diffondere il germe della jihad. 

La radicalizzazione del cosiddetto "lupo solitario" avviene spesso in carcere.

 

«Ciò che è avvenuto a Bruxelles è in parte conseguenza della capacità di radicalizzazione di un altro evento, quello del 7 ottobre da parte di Hamas in Israele». Francesco Bergoglio Errico è fondatore e direttore esecutivo di Monitoring Jihadism Project. Negli ultimi cinque anni ha analizzato i casi giudiziari relativi a 526 jihadisti in Italia dal 1993 a oggi. Un identikit? Uomo, di origine nord-africana, residente nel settentrione italiano e con uno scarso livello di istruzione: pochissimi gli studenti, nonostante l'eta media sia bassa (il 70% ha meno di 35 anni). La maggioranza svolge lavori manuali o è disoccupato (in questo caso di solito però ha un'entrata illecita). Sempre più spesso ci si forma da soli: d'altronde «per entrare ad Al Qaida servivano due anni di addestramento, mentre per aderir Stato Islamico basta un giuramento», dichiara Bergoglio Errico. 

«Ciò che è avvenuto a Bruxelles è in parte conseguenza della capacità di radicalizzazione di un altro evento, quello del 7 ottobre da parte di Hamas in Israele». Francesco Bergoglio Errico è fondatore e direttore esecutivo di Monitoring Jihadism Project. Negli ultimi cinque anni ha analizzato i casi giudiziari relativi a 526 jihadisti in Italia dal 1993 a oggi. Un identikit? Uomo, di origine nord-africana, residente nel settentrione italiano e con uno scarso livello di istruzione: pochissimi gli studenti, nonostante l'eta media sia bassa (il 70% ha meno di 35 anni). La maggioranza svolge lavori manuali o è disoccupato (in questo caso di solito però ha un'entrata illecita). Sempre più spesso ci si forma da soli: d'altronde «per entrare ad Al Qaida servivano due anni di addestramento, mentre per aderire allo Stato Islamico basta un giuramento», dichiara Bergoglio Errico. 

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Corriere Adriatico