CASERTA - «Sono pentito di quello che ho fatto, chiedo scusa alla famiglia della ragazzina». Sono queste le uniche parole di don Michele Mottola, il parroco di...
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Don Michele Mottola si è avvalso della facoltà di non rispondere ma ha sostanzialmente confermato le accuse a suo carico in una breve dichiarazione spontanea. Il sacerdote, che era già stato sospeso dal servizio su decisione del vescovo della Diocesi di Aversa nello scorso mese di maggio, quando era venuta alla luce la vicenda, è stato arrestato giovedì scorso su richiesta della Procura di Napoli Nord, guidata da Francesco Greco.
A incastrare il parroco era stata la stessa vittima degli abusi, che aveva registrato con il telefonino le conversazioni private avute con il sacerdote nella canonica della parrocchia, dove sarebbero avvenute le molestie. Antimo D'Alterio, legale di don Mottola, ha spiegato all'AdnKronos: «Il mio assistito aveva già ammesso le sue responsabilità nel maggio scorso, quando il vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, lo aveva sospeso dal celebrare messa. Oggi ha confessato ancora e ha chiesto scusa alla famiglia della piccola, per questo ho chiesto che venga scarcerato e posto ai domiciliari nella sua abitazione, attualmente si trova nell'infermeria del carcere di Secondigliano e lo abbiamo visto molto provato». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico