Tortoreto, l'uomo della Panda Rossa "Ho solo fatto l'amore con Giulia"

Giulia Di Sabatino
TORTORETO - L'incontro casuale, poi un giro in macchina e infine un rapporto sessuale non protetto a casa dell'indagato. Sono questi i momenti precedenti la morte di...

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TORTORETO - L'incontro casuale, poi un giro in macchina e infine un rapporto sessuale non protetto a casa dell'indagato. Sono questi i momenti precedenti la morte di Giulia Di Sabatino, la giovane i cui resti sono stati ritrovati la mattina del 1° settembre sotto ad un cavalcavia dell'A14 tra Giulianova e Mosciano. A rivelarli è stato il legale del venticinquenne, il proprietario della Panda Rossa, l'ultimo, forse, ad aver visto Giulia in vita. Secondo il racconto dell'avvocato Ernesto Picciuto la ragazza alle 4,30 del mattino era ancora viva. 

"A quell'ora il mio assistito ha riferito di aver accompagnato Giulia sul cavalcavia dopo aver avuto un rapporto sessuale con lei - ha detto il legale - lui voleva riportarla a casa ma lei ha voluto che fosse lasciata proprio sul cavalcavia dove si erano incontrati qualche ora prima". Il giovane della Panda Rossa quella notte stava tornando a casa quando - secondo la sua ricostruzione - avrebbe incontrato Giulia quasi all'altezza del cavalcavia, lei avrebbe accettato un passaggio in macchina e insieme avrebbero scelto di avere un rapporto sessuale. "Tanto che il mio assistito - ha proseguito l'avvocato Picciutto - ha inviato un messaggio alla sorella per avvisarla che da lì a poco sarebbe tornato a casa in compagnia di una ragazza". Una ricostruzione fortemente contestata dai familiari della giovane soprattutto perché dal racconto del giovane emergerebbe il fatto che i due non si conoscevano. 
"Mia figlia non avrebbe mai accettato passaggi da uno sconosciuto" ha affermato Meri Koci, la mamma di Giulia. Infine il particolare del numero di telefono lasciato da Giulia al giovane. 

"E' impossibile - ha proseguito la mamma - mia figlia quella sera non aveva il cellulare con sé e non ricordava a memoria il numero di telefono. Come faceva l'indagato ad avere il numero, forse i due già si conoscevano?". E’ l'interrogativo posto dalla madre di Giulia. La risposta arriverà dall'analisi delle telefonate e degli Sms. La Procura, infatti, cerca la verità nel telefonino di Giulia con oltre 5.000 foto e centinaia di messaggi WhatsApp. Nel fascicolo della Procura aperto per istigazione al suicidio è indagato un altro uomo di 41 anni che quella sera del 31 agosto diede un passaggio in scooter per un tratto di strada alla 19enne incontrata vicino al bowling, oltre naturalmente al ragazzo di 25 anni che con la sua Panda rossa l'accompagnò vicino al cavalcavia intorno alle 4,30 di mattina. 
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Corriere Adriatico