Pescara del Tronto, i residenti hanno scelto dove ricostruire la nuova frazione dopo la tragedia del terremoto

Il progetto per ricostruire la frazione di Pescara del Tronto
ARQUATA - L’amministrazione comunale, con in testa il sindaco Michele Franchi, ha organizzato una serie di incontri per illustrare i Piani attuativi della ricostruzione del...

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ARQUATA - L’amministrazione comunale, con in testa il sindaco Michele Franchi, ha organizzato una serie di incontri per illustrare i Piani attuativi della ricostruzione del capoluogo e delle frazioni, a cominciare da quelle perimetrate.

Tra queste c’è anche il Piano che riguarda Pescara del Tronto, il luogo simbolo del sisma del 24 agosto 2016 e quello che ha pagato il tributo più alto in termini di morti. Ed è proprio l’individuazione del luogo in cui dovrà rinascere la nuova frazione a rappresentare uno dei nodi più difficili da sciogliere per l’amministrazione. 

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Preso atto che lì dove sorgeva fino a cinque anni fa, ovvero sul costone a ridosso della Salaria, non è possibile ricostruire le abitazioni, ad aprile gli stessi residenti sono stati chiamati ad esprimersi per scegliere la soluzione più gradita tra le sei che erano state predisposte. Su un totale di circa duecento schede, il 44% ha scelto l’ipotesi numero 1 che prevede la ricostruzione di Pescara del Tronto lungo la strada provinciale che passa a monte del vecchio incasato.

Dallo studio presentato dall’amministrazione comunale emerge che le unità abitative che costituivano la frazione di Pescara prima del sisma erano 98; di queste, ben 69 sono quelle che erano ubicate lungo il costone a ridosso della Salaria e che dovranno essere ricollocate da un’altra parte. Una volontà, quella espressa dalla maggioranza dei residenti della frazione di ricostruire le abitazioni a ridosso della strada provinciale dove già si trovano alcuni immobili che non è stato necessario demolire che rappresenta una scelta fortemente identitaria dal momento che verrebbe ricostruita sullo stesso territorio sebbene dovranno essere eseguiti lavori di messa in sicurezza dal rischio idrogeologico.

La seconda scelta, ma con solo il 9% dei consensi, è stata quella che prevedeva la delocalizzazione delle abitazioni tra le frazioni di Piedilama e Pretare. Oltre a le due proposte che hanno ottenuto un maggior numero di consensi, ne erano state presentate altre quattro. Una di queste prevedeva una delocalizzazione parziale nella zona Pozza; un altro scenario prevedeva la delocalizzazione totale a monte della frazione di Pretare e a queste, poi, si aggiungevano le ultime due proposte di delocalizzazione parziale: una parte delle abitazioni in un caso verrebbero trasferite nell’area dove attualmente sono state realizzate le Sae lungo la Salaria mentre, nell’altra proposta, una parte delle abitazioni di Pescara verrebbe ricostruite a completamento di Piedilama e di Pretare. 



Nel corso degli incontri è stata poi avanzata anche la possibilità di realizzare un Parco della Memoria con annesso un giardino botanico e che sorgerebbe in quello che un tempo era il cuore pulsante di Pescara del Tronto e che il Mostro in pochi secondi ha raso al suolo portando morte e distruzione. Un simbolo di rinascita che, però, per vedere la luce necessita di lavori preventivi di consolidamento del costone a ridosso della Salaria. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico