Arquata, il sindaco: «Scaviamo con le mani in cerca di sopravvissuti»

Soccorsi ad Arquata del Tronto
ARQUATA DEL TRONTO - «Il paese è completamente distrutto. Lavoriamo con le mani per tirare fuori qualche sopravvissuto»: così il sindaco di Arquata del...

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ARQUATA DEL TRONTO - «Il paese è completamente distrutto. Lavoriamo con le mani per tirare fuori qualche sopravvissuto»: così il sindaco di Arquata del Tronto, Aleandro Petrucci, impegnato nei soccorsi dopo il disastroso terremoto della notte scorsa.

 

Nel campo sportivo alle porte del centro sono stati allestiti due ospedali da campo. Sul terremo di gioco numerose ambulanze, un'autobotte della Polizia e un elicottero della Forestale. Le camionette dei Vigili del fuoco si spostano in continuazione. Nel paese la gente si sposta con sguardo ancora terrorizzato, alcuni in lacrime. Molti indossano ancora il pigiama e si proteggono con delle coperte anche se la temperatura è piuttosto calda. Quasi tutti hanno in mano delle bustine di plastica con gli effetti personali che sono riusciti a portare via dalle abitazioni. Diversi anche i bambini e i cani al guinzaglio. Ad Arquata del Tronto vivono normalmente circa 1.200 persone in tredici frazioni. «In questo periodo - ha spiegato ancora il sindaco - salgono a 5-6.000, molti dei quali provenienti da Roma e dalla costa adriatica». Petrucci sottolinea che sono crollati «tutti gli edifici pubblici e anche la caserma dei Carabinieri è stata danneggiata». «Attendiamo - ha aggiunto - l'arrivo delle tende per la notte, sperando che chi è rimasto senza casa non voglia rimanere davanti all'abitazione danneggiata». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico