Spinetoli, insulti e forti tensioni durante l'assemblea del sindaco con i genitori. Il Comune chiude la scuola, non è a norma

Spinetoli, insulti e forti tensioni durante l'assemblea del sindaco con i genitori. Il Comune chiude la scuola, non è a norma
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SPINETOLI - «Tutte le scuole comunali nel 2017 sono state sottoposte a controlli di vulnerabilità sismica: su tutti i plessi i dati delle risultanze indicavano l’urgenza di fare interventi, ma tutte sono in sicurezza. La scuola d’infanzia di San Pio X, in particolare, è risultata essere in sicurezza ma non a norma». Così il primo cittadino di Spinetoli mercoledì all’assemblea ha spiegato ai genitori lo stato dell’arte in relazione alle condizioni malandate in cui versa la scuola in questione, destando una protesta corale. In un’atmosfera molto tesa in cui sono volati insulti e minacce, i genitori hanno esternato preoccupazione e disagio per il ritorno dei bimbi in classe, ancora indefinito nelle modalità e soprattutto nei tempi.  



Questo doveva essere nelle intenzioni dell’amministrazione un incontro chiarificatore e in quelle dei genitori invece la sede opportuna per cercare soluzioni altre al problema, che sono state anche proposte senza trovare risposta. Il percorso che ha portato la situazione a diventare incandescente è partito il 31 marzo con le segnalazioni di alcuni genitori e altrettante docenti a Luciani e al preside Paolo Mauriello circa l’urgenza di un intervento sulle vie di fuga bloccate.

Ciò ha spinto i genitori a rivolgersi alla magistratura. Circa la possibilità della presenza di amianto nelle canne fumarie che l’Asur ha intimato di verificare il 21 dicembre, e l’ingiunzione alla immediata chiusura il sindaco ha dichiarato: «Non mi prenderei mai delle responsabilità troppe grandi anche per me: ho dato mandato a una ditta di controllare le canne fumarie, dovremmo intervenire, ma il lavoro è molto più grande di quello che ci aspettavamo e ammonta a 300mila euro».

La replica

 

I genitori hanno rumoreggiato e il sindaco ha replicato. «C’è la Procura che indaga ma sono sicuro che una soluzione noi amministratori non l’abbiamo, c’è da prendersi i tempi giusti. Io chiedo sempre scusa, vi capisco quando dite che i figli devono andare a scuola ma non abbiamo soluzioni nell’immediato». «Di fronte a ripetuti messaggi, un sindaco diligente si sarebbe attivato - hanno detto alcuni genitori - : da maggio si conosceva la situazione e non è stato fatto nulla, lasciando i bimbi in un edificio fatiscente di cui Luciani ha responsabilità.. La situazione è inaccettabile, gli accertamenti dell’Asur vanno ben oltre le nostre aspettative. Ma adesso pretendiamo una soluzione. Abbiamo già parlato con Don Basilio e Don Giorgio che hanno entrambi confermato la disponibilità per ospitare i piccoli».

 

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Corriere Adriatico