I ragazzi con disabilità producono cioccolato. Lindt e Caffarel sono fornitori e partner

I ragazzi con disabilità producono cioccolato. Lindt e Caffarel sono fornitori e partner
SPINETOLI - Daniele Albertini, Costantino Dionisi, Martina Mauloni e Barbara Antonelli sono alcuni dei ragazzi di Centimetro Zero che, sotto la guida della maitre Giorgia...

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SPINETOLI - Daniele Albertini, Costantino Dionisi, Martina Mauloni e Barbara Antonelli sono alcuni dei ragazzi di Centimetro Zero che, sotto la guida della maitre Giorgia Ciarrocchi, partecipano al progetto “Le cioccole” che entro gennaio vedrà 26 giovani con varie disabilità produrre cioccolato da accompagnare al vino. «L’idea - spiega la coordinatrice Roberta D’Emidio - ci è venuta durante l’ultimo VinItaly dove abbiamo per primi proposto l’abbinamento cioccolato e vino, che è stato molto apprezzato». Dall’8 dicembre al civico 153 di via Primo Maggio a Pagliare è possibile degustare deliziosi dolcetti e vini pregiati, tutto gestito dai ragazzi.

 

Già 400 panettoni artigianali realizzati in collaborazione con la pasticceria Marco Massi sono stati venduti. I ragazzi faranno i turni e si divideranno tra ristorante e laboratorio, adibito a luogo di degustazione, produzione e vendita. Si inizia con i prodotti natalizi, poi la produzione sarà differenza per ogni evento, da San Valentino alla festa della mamma alle uova di Pasqua. Da Pasqua si inizierà con la piccola pasticceria, anche su ordinazione.

«Il progetto - spiega il patron Emidio Mandozzi - prevede la collaborazione con Caffarel e Lindt, fornitori e partner. Ci hanno fatto formazione sul posto e parteciperemo insieme a tanti eventi. La produzione è per ora limitata a 6 prodotti di cui realizziamo anche il packaging, volendo personalizzato. A breve i primi progetti con le scuole. È una nuova avventura in cui siamo partiti a piccoli passi, seguendo gli spunti della creatività dei nostri ragazzi e dei clienti che frequentano la locanda. Sicuramente è una delle poche esperienze a livello provinciale di ragazzi che producono cioccolata».

L’entusiasmo dei ragazzi è contagioso e i dolci sono all’altezza delle migliori aspettative, capaci di soddisfare i palati più fini. E la maitre Ciarrocchi rivela i trucchi del mestiere: «portiamo la cioccolata a 31 gradi e, dopo averla depressurizzata, con lo stampo pulito la adagiamo nell’abbattitore che la cristallizza. Poi la sforniamo, la sformiamo e prepariamo le ceste che i ragazzi incartano». Una catena di montaggio perfetta.

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Corriere Adriatico