Ascoli, un chiostro delle tipicità per ravvivare un'area del centro storico

Ascoli, un chiostro delle tipicità per ravvivare un'area del centro storico
ASCOLI - Riprende corpo l'idea del chiostro delle tipicità locali, sperando nel supporto dei privati, per contribuire a rivitalizzare l'area di via del Trivio tra il...

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ASCOLI - Riprende corpo l'idea del chiostro delle tipicità locali, sperando nel supporto dei privati, per contribuire a rivitalizzare l'area di via del Trivio tra il teatro Ventidio Basso e lo stesso chiostro di San Francesco.

Un'intera area da vivacizzare sia dal punto di vista dello shopping (dopo l'operazione attuata per "riempire" Palazzo Pacifici), che da quello turistico, andando a creare questo chiostro delle tipicità e della tradizione che ospiterà attività artigianali, artistiche e di enogastronomia con prodotti locali. L'Arengo, dopo aver completato (grazie ai fondi per il terremoto) una parte dei lavori per le botteghe che si trovano proprio sotto il chiostro di San Francesco, ora pensa al sostegno dei privati per terminare le opere, andando a predisporre un bando sulla scorta di quello già utilizzato proprio per il vicino Palazzo Pacifici.

L'idea, infatti, è quella di pubblicare un avviso con il quale chiamare eventuali privati interessati a manifestare interesse per l'affitto di quei locali ormai vuoti da decenni per poi destinarli ad attività legate alla tipicità ed alla tradizione locale. Con gli stessi privati che dovranno, però, accollarsi i rimanenti lavori di sistemazione dei relativi locali (per un costo complessivo, tra tutte le botteghe, di circa 100 mila euro) i cui costi potranno essere scalati dai canoni di affitto.


In pratica, si intende clonare la metodologia già utilizzata proprio per Palazzo Pacifici, laddove l'Arengo è riuscito ad affittare i locali al piano terra che si affacciano su via del Trivio proprio attraverso una formula che prevede lo scomputo dei lavori effettuati dagli affittuari dal canone mensile stabilito.
L'idea di riattivare le antiche botteghe del chiostro, in realtà, si trascina da decenni e diverse legislature, ma finora non si è mai riusciti a concretizzare l'obiettivo nonostante l'inserimento nei piani di valorizzazione e delle opere pubbliche. Ma ora, ridotti i costi di completamento a circa 100 mila euro, l'Arengo ritiene di poter provare a chiudere il cerchio con lo stesso sistema che ha portato alla sistemazione definitiva e all'affitto a privati dei locali di Palazzo Pacifici.


In questo modo si vorrebbe riesumare l'obiettivo di sempre, ovvero quello di valorizzare il chiostro di San Francesco anche in chiave turistica, dando un'identità legata soprattutto alle tradizioni locali ad una location cara agli ascolani (nota come "piazza della verdura") che non ha mai trovato una stabile destinazione aldilà del mercato delle erbe. Una destinazione a valenza turistica che andrebbe ad integrarsi anche con lo spazio culturale della sala Cola d'Amatrice, sempre nel chiostro. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico