SAN BENEDETTO - La querelle fra il capitano della polizia municipale Domenico Di Quirico del comando di San Benedetto del Tronto,e il vigile urbano Nicodemo Guerrieri, finita in...
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Il vigile urbano nel marzo 2013 aveva denunciato il superiore asserendo che era stato costretto a omettere l’atto del suo ufficio consistente nel contravvenzionare una violazione di divieto di sosta. Infrazione commessa da Di Quirico con la sua autovettura personale.
Quando quest’ultimo scoprì sul parabrezza la multa, stando a quanto asserito dal vigile Guerrieri, sarebbe stato apostrofato con la frase: “Ti mando in via delle Conquiste” a significare, secondo l’interpretazione del vigile, che lo avrebbe voluto mandare al cimitero che si trova poco distante dal luogo sacro.
La presunta minaccia, inoltre, sarebbe stata aggravata dalla violazione da parte dell’ufficiale dei suoi doveri in qualità di capitano del corpo dei vigili urbani. Quel giorno a San Benedetto arrivò la corsa ciclistica “Tirreno - Adriatico” per cui tutti i mezzi del comando era utilizzati per regolare il traffico veicolare lungo le strade interessate. Il capitano Di Quirico, dovendosi recare a Porto d’Ascoli per un servizio di polizia urbana utilizzò la sua auto che parcheggiò nei pressi della locale scuola ma in un punto in cui sarebbe stato proibito lasciarla.
Casualmente passò il vigile Guerrieri che senza esitazioni contravvenzionò l’autovettura. Secondo quanto ha sostenuto nell’interrogatorio, il capitano avrebbe semplicemente fatto rilevare al suo subalterno che sarebbe stato opportuno sincerarsi chi fosse il proprietario dell’auto in sosta vietata. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico