Un mare di plastica sulle rive della Sentina: ecco cosa hanno trovato i volontari di Questione Natura

I giovani di Questione Natura
SAN BENEDETTO - Dispersione di plastica nell’ambiente: suona l’ennesimo campanello d’allarme. La scorsa domenica, nonostante il meteo ostile, i volontari...

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SAN BENEDETTO - Dispersione di plastica nell’ambiente: suona l’ennesimo campanello d’allarme. La scorsa domenica, nonostante il meteo ostile, i volontari dell’associazione Questione Natura si sono attivati per un’operazione di ripulitura della spiaggia, all’interno della Riserva Sentina. Con la collaborazione di Legambiente, il litorale più meridionale delle Marche è stato passato al setaccio. Un’operazione simile era già stata svolta tre settimane prima. 

 


A distanza di così poco tempo, i volontari si sono trovati davanti ad una situazione da mani nei capelli. A fine pulizia, si sono contati 8 sacconi stracolmi di pattume. Per la precisione: 158 bottiglie e contenitori di plastica, 25 contenitori di cosmetici, circa 20 paia di calzature, 15 flaconi di detersivi, 10 mascherine, varie siringhe usate, una quantità spropositata di polistirolo, composto soprattutto da cassette per le piante. «L’ultima uscita in loco risaliva ad appena 3 settimane fa - ribadiscono da Questione Natura - e il mare, con l’ultimo periodo di maltempo, ci ha restituito tutto ciò che era stato gettato a terra o lasciato abbandonato da qualche parte e, cadendo dal lungofiume Tronto, è arrivato al mare e, in parte, anche sulla spiaggia». Insomma: l’ennesima riprova che serve un cambio nelle azioni quotidiane (come gettare i rifiuti in maniera corretta) se si vuole finalmente ridurre l’impatto delle plastiche sull’ambiente. «Adesso la spiaggia è tornata a respirare un po’ - sottolineano i volontari - ma c’è ancora tanto lavoro da fare e chi capita di li può approfittare delle buste di plastica che trovate nei contenitori di legno appositi lasciate per il progetto “Passeggia-Osserva-Raccogli” e darci una mano per farla tornare a splendere raccogliendo qualche rifiuto».

 

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Corriere Adriatico