Trivellazioni a 22 km dalla costa di San Benedetto: via libera al progetto dal Tar del Lazio

Trivellazioni a 22 km dalla costa: disco verde al progetto dal Tar del Lazio
SAN BENEDETTO Semaforo verde del Tar del Lazio alla realizzazione del contestato pozzo di estrazione denominato “Donata 4Dir”. La trivellazione, secondo i piani,...

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SAN BENEDETTO Semaforo verde del Tar del Lazio alla realizzazione del contestato pozzo di estrazione denominato “Donata 4Dir”. La trivellazione, secondo i piani, dovrebbe avvenire a 22 chilometri dalla costa tra Marche ed Abruzzo, al largo della foce del fiume Tronto. Interessati saranno, principalmente, i comuni di San Benedetto del Tronto e Martinsicuro. Un ricorso era stato presentato dai comuni costieri e dalle Province di Ascoli e Teramo contro la ricerca di gas in mare. 

 


Lo stop


Un atto che voleva congelare o stoppare la decisione del Ministero della Transizione Ecologica (e di Eni spa) volta a veder realizzato questo pozzo. Con il ricorso si chiedeva l’annullamento di tutti gli atti a favore della trivellazione. Secondo il docente e costituzionalista Enzo Di Salvatore c’è ancora spazio di manovra per bloccare questo iter, ricorrendo al Consiglio di Stato. Secondo gli amministratori delle località costiere il pozzo potrebbe creare problemi al turismo balneare, principale risorsa per le cittadine interessate dalla trivellazione e fonte di entrate economiche per tante famiglie del territorio.

«Non è affatto convincente questa pronuncia - spiega Di Salvatore -. Non è stata effettuata la valutazione di impatto ambientale. Anche la distanza dalla costa è dubbia». Il timore era anche che la realizzazione del nuovo pozzo potesse comportare l’abbassamento del fondale marino, non escludendo come conseguenza piccoli fenomeni sismici. «Fra l’altro come tutte le 46 concessioni - chiude Di Salvatore - questo pozzo inciderebbe in misura davvero esigua sul fabbisogno energetico dell’Italia».

Gas naturale

L’obiettivo è quello di potenziare la produzione di gas naturale attraverso il sistema dei pozzi che era rimasto congelato dalla moratoria “no trivelle” annunciata dal governo Conte. Nei mesi scorsi l’Eni srl aveva presentato il progetto per l’estrazione di idrocarburi nella piattaforma Donata 4Dir che insiste proprio nello specchio d’acqua davanti a San Benedetto e Martinsicuro. Dopo oltre dieci anni di lotta contro lo stoccaggio del gas all’Agraria, dunque, si intravede anche una dura battaglia contro le trivelle. L’amministrazione Spazzafumo si è già pronunciata dichiarandosi contraria a questo intervento che potrebbe comunque esserle imposto dall’alto. Tra l’altro in questi mesi si è riaperto anche il discorso sul Parco marino del Piceno che andrebbe a scontrarsi con una trivellazione e stoccaggio del gas in mare aperto.

A tuonare in passato è stato il consigliere dei Verdi Paolo Canducci: «Nel Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (Pitesai) è stato confermato il pozzo davanti a San Benedetto e Martinsicuro. Sono pochissime le aree escluse e tutte per vincoli preesistenti. Se i Cinquestelle avessero mantenuto l’impegno e approvato il Pitesai, escludendo la zona di San Benedetto entro i due anni del Governo Conte, oggi non ci troveremmo in questa situazione». 


Il sollecito


Tra l’altro fu proprio Canducci a sollecitare l’ex amministrazione Piunti a presentare ricorso al Presidente della Repubblica visto che secondo i comitati i pozzi sarebbero a meno di 12 miglia dalla costa, quindi a una distanza non regolamentare. Ricorso che se accolto avrebbe potuto fermare l’intervento, ma nulla venne presentato. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico