Addio a un altro servizio, San Benedetto cresce ma è pronto a emigrare anche l’Ufficio igiene

Palazzo Saladini attuale sede dell'Ufficio Igiene
SAN BENEDETTO - Il Dipartimento di Prevenzione pronto a migrare. Si sta facendo strada l’ipotesi di trasferire il meglio noto “ufficio igiene” di piazza Nardone...

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SAN BENEDETTO - Il Dipartimento di Prevenzione pronto a migrare. Si sta facendo strada l’ipotesi di trasferire il meglio noto “ufficio igiene” di piazza Nardone a Centobuchi anche se rimane il tentativo di farlo rimanere in Riviera. Diverse le soluzioni sul tavolo che sono state valutate ieri mattina dal sindaco Sergio Loggi con la sua giunta. Ma a preoccupare è anche il futuro dell’Utic al Madonna del Soccorso tanto che il presidente del quartiere Porto d’Ascoli Centro, Elio Core, ha chiesto un incontro urgente con il sindaco Spazzafumo.  


Il vertice


Si è svolto ieri mattina un vertice tra il sindaco Loggi assieme ai suoi assessori e tecnici per vagliare alcuni siti che potrebbero accogliere il nuovo Dipartimento di prevenzione dove, tra gli altri servizi, viene svolta l’attività vaccinale per i più piccoli. Il problema di fondo è che in questo modo la Riviera andrà a perdere un altro servizio, visto che presso l’attuale sede in piazza Nardone la locazione è in scadenza. Per quanto riguarda Monteprandone il patrimonio comunale a oggi non presenta aree disponibili, mentre ci sarebbero siti nella zona centrale di Centobuchi. «Abbiamo fatto il punto - spiega Loggi – e attualmente solo Centobuchi potrebbe rispondere ai criteri richiesti dall’Ast».

L'incontro con il nuovo commissario Ast

Il dirigente del Dipartimento dottor Claudio Angelini sostiene che si debba attendere un incontro con il nuovo commissario dell’Ast e che non sarà facile trovare una sede con tanto di parcheggio a disposizione, in grado di rispondere a tutti i criteri richiesti. Anche se sul territorio sambenedettese rimarrebbe la carta del Centro Agroalimentare, già sperimentato durante la campagna vaccinale ma sarebbe tutto da valutare. E’ stata poi protocollata dal presidente Core la richiesta di un incontro con il vertice dell’amministrazione per discutere dell’Utic. «Venuto a conoscenza delle numerose voci circa la mancanza del servizio Utic nel documento di programmazione sanitaria triennale 2023- 2025 presso il Madonna del Soccorso – afferma Core – e dell’ipotesi di trasferimento del Dipartimento di prevenzione in altra sede comunale, non può restare in silenzio. Non riusciamo a comprendere la motivazione perché da tempo sia in atto verso questo territorio continue spoliazioni di servizi quali: tribunale, depotenziamento della struttura ospedaliera, ridimensionamento della agenzia delle entrate, depotenziamento del servizio Inps. Insomma un territorio impoverito di servizi nonostante il numero di abitanti e un territorio vocato all’emergenza  che lo pone in prima linea nei soccorsi e nella gestione delle urgenze».


Le emergenze


A ciò Core aggiunge la presenza di numerose infrastrutture quali autostrada, statale 16, ferrovia, porto, cantieristica, superstrada Ascoli Mare, il soccorso a mare, il turismo che raddoppia la popolazione nel periodo estivo. E’ impensabile che un territorio dove c’è un ospedale di primo livello possa fare a meno del servizio Utic».
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Corriere Adriatico