San Benedetto, la festa in spiaggia provoca uno Tsunami di critiche

Il palco dello Tsunami Festival
SAN BENEDETTO - Una coppia di turisti ha già fatto le valige ed è ripartita; altre non hanno dormito tutta la notte e i residenti sono pronti a una petizione....

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SAN BENEDETTO - Una coppia di turisti ha già fatto le valige ed è ripartita; altre non hanno dormito tutta la notte e i residenti sono pronti a una petizione. Un bilancio niente male per Tsunami, la manifestazione che per due giorni si è tenuta alla Beach Arena ed è stata capace di attirare ben pochi giovani ma numerose critiche. Anche Maremoto non se la passa bene, considerato che i decibel si sentivano a centinaia di metri dall’ex Galoppatoio ma a far infuriare il presidente dell’Assoalbergatori Gaetano De Panicis è soprattutto lo scopo che si intende perseguire con questi appuntamenti. 

«Abbiamo indirizzato una lettera alle forze dell’ordine e al sindaco perché intendiamo dissociarci da tutte quelle manifestazioni che invece di attirare i turisti li allontanano. Facciamo tanto per promuovere la città e poi siamo costretti a subire questi rave, addirittura autorizzati».
«Ho sentito distintamente che si inneggiava al rum, alla birrra e al Gatorade - spiega una residente di via Volta - e che c’erano sconti al bar. Considerato che molti erano minorenni mi chiedo se tutto ciò è anche giusto». 
Ma, tornando alla “politica turistica”, De Panicis si chiede anche che fine facciano gli introiti della tassa di soggiorno, si tratta di oltre 500 mila euro, ogni anno.
«Ci sono i locali con tanto di autorizzazioni e controlli - affonda De Panicis - e non vedo perché gli si debba fare concorrenza sleale. Inoltre si tratta di un tipo di turismo, se di turismo si tratta, slegato da quello nostro, storico. Se si vuole fare un evento, allora ha ragione Sandro Assenti: si trovi una location adatta e si ingaggino professionisti del settore che creino un ritorno>. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico