Allarme a San Benedetto per l'aumento delle truffe informatiche, clonato anche il logo dei carabinieri

Allarme per l'aumento delle truffe informatiche, clonato anche il logo dei carabinieri
SAN BENEDETTO - Occhio alle truffe informatiche: tentativi in aumento anche nel nostro territorio. «Sappiamo che dal tuo computer hai visto del materiale pedopornografico....

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SAN BENEDETTO - Occhio alle truffe informatiche: tentativi in aumento anche nel nostro territorio. «Sappiamo che dal tuo computer hai visto del materiale pedopornografico. Inviaci le tue giustificazioni entro pochi giorni, altrimenti dovremo incriminarti formalmente in tribunale». Questo, in estrema sintesi, il contenuto di una strana e-mail arrivata sulla posta elettronica di diverse persone.

 

Il messaggio, con tanto di logo ufficiale dei carabinieri e del ministero della Difesa, è firmato addirittura dal generale Teo Luzi: comandante generale dell’Arma. 


Nomi eccellenti


Viene snocciolato un altro nome eccellente, ossia quello del procuratore capitolino Michele Prestipino Giarritta. Tutto falso. Ma la cosa rischia di trarre in inganno qualcuno di più sprovveduto. E’ il perverso meccanismo del “Phishing”. Questo il nome di una truffa effettuata su Internet attraverso la quale un malintenzionato cerca di ingannare la vittima convincendola a fornire informazioni personali, dati finanziari o codici di accesso, fingendosi un ente affidabile in una comunicazione digitale. Ultimamente, un uomo residente a San Benedetto, vittima di questo tentato raggiro, ha inviato una segnalazione direttamente al comando generale dell’Arma, a Roma. 


L’email


La risposta dei militari non si è fatta attendere: «In questi giorni molti utenti, compresi quelli della costa, sono stati raggiunti da messaggi uguali o simili a quello che le è stato inviato - fanno sapere dal Comando di piazza Bligny -. Abbiamo diffuso l’informazione sui nostri canali di comunicazione istituzionali avvertendo che si tratta di una truffa, di una comunicazione evidentemente infondata, che non corrisponde ad alcuna procedura e fornisce riferimenti palesemente falsi con cui mettersi in contatto. I cittadini inoltre sono stati invitati a non rispondere, non aprire allegati o link e di non comunicare dati personali». Per approfondimenti, l’Arma consiglia di consultare il sito ufficiale: www.carabinieri.it.

 

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Corriere Adriatico