San Benedetto, la Cgil: "Pochi treni La Riviera cenerentola delle Marche"

San Benedetto, la Cgil: "Pochi treni La Riviera cenerentola delle Marche"
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SAN BENEDETTO -" Pochi treni, la Riviera è la Cenerentola delle Marche. La mancanza di fermate dei Freccia Bianca su San Benedetto sta creando difficoltà al turismo”. Un concetto ribadito al Dopolavoro Ferroviario, nell’ambito della festa del tesseramento della Filt Cgil di Ascoli. In quell’occasione è andato in scena un dibattito dal titolo “Idee e qualità per lo sviluppo del settore Tpl ( trasporto pubblico), merci e logistica sul territorio Piceno”.


Seguendo la relazione del segretario Filt Angelo Lancianese emerge che “E’ stato registrato uno squilibrio tra le fermate che insistono su Pesaro, che peraltro ha Rimini molto vicino, e il Sud delle Marche e il Nord dell’Abruzzo, senza fermate (o pochissime). Basterebbe modificare alcuni orari - sostiene Lancianese - per avere la possibilità di usufruire quanto meno della certezza delle coincidenze su Ancona”.

Da anni la Filt e la Cgil hanno fatto proposte su come rafforzare il Sistema Pubblico dei Trasporti, puntando su valorizzazione della tratta ferroviaria Ascoli-S. Benedetto, nuova corsa verso l’ospedale di Torrette e aeroporto. Tutto integrando ferro e gomma.

Si è parlato anche di logistica del trasporto merci. “Il presidente della giunta regionale precedente, Spacca, considerava il Piceno il secondo polo della logistica delle Marche, vista la presenza del Centro Intermodale Marconi, il Cit di Castel di Lama e molte aziende del trasporto privato oltre alla linea ferroviaria con la possibilità di collegamento a pettine tra i paesi e le stazioni.

Avrà ancora questo ruolo? Che cosa accadrà pensando alla macro regione Adriatico/Ionica?” si chiedono ancora Filt e Cgil che nei prossimi giorni invieranno una lettera-documento ai rappresentanti delle istituzioni che hanno partecipato al dibattito, tra cui la vicepresidente regionale Anna Casini e il presidente della Provincia Paolo D’Erasmo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico