Meno smog e niente espropri: ecco il progetto della bretella che finisce sotto terra per elimiare le code infinite sulla statale

Il tracciato della nuova viabilità
SAN BENEDETTO - Un’altra giornata da tregenda, ieri, per il traffico cittadino che tra blocco dell’autostrada, mercato settimanale e mancanza di vie alternative...

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SAN BENEDETTO - Un’altra giornata da tregenda, ieri, per il traffico cittadino che tra blocco dell’autostrada, mercato settimanale e mancanza di vie alternative soffoca. Ma una speranza può arrivare dal piano di rilancio finanziato dai fondi Ue, se la città e i suoi amministratori, saranno capaci di intercettarli. E passa per la realizzazione della oramai famosa bretella, bocciata un po’ da tutti i partiti, che potrebbe però finalmente trovare una via di uscita. Sottoterra.

 

È stata presentata ieri, infatti, durante un incontro del comitato “Madonna del soccorso Io retso qui e ci arrivo facile” il progetto al quale stanno lavorando gli ingegneri Paolo Tartaglini e Donato Pescatore. Un progetto rivoluzionario rispetto a quelli già individuati che parte da tre direttive precise: niente consumo di territorio, niente espropri, sia al servizio della città di San Benedetto.


Il tracciato ripartirebbe dall’incompiuta di Santa Lucia dove si realizzerebbe un altro casello autostradale per san benedetto. Verso sud un cavalcavia potrebbe le auto verso la sopraelevata e gli impianti sportivi. Verso nord proseguirebbe sotto terra, in mnaiera lineare all’autostrada per sbucare in via Manara, vale a dire dalle parti della Caritas. Qui un’ampia rotatoria sarebbe al servizio dei paesi dell’interno, San Savino, Acquaviva e valle del forno per inglobare appunto l’entroterra sambenedettese. Il rondò accoglierebbe il traffico proveniente dall’ospedale e dal centro città. Sempre sotto i poloni dell’autostrada poi la bretella si inabisserebbe di nuovo per riapparire nel quartiere di San Filippo Neri con un’altra rottaoria destinata a portare i camion verso il porto con la rivisitazione del sottopasso di via D’Annunzio e offrire dunque un servizio importante anche al futuribile terzo braccio del porto, approvato sì dal consiglio comunale e dall’Autorità portuale ma attualmente senza un euro. 


Sempre in un’ottica di autostrade del mare, molto care all’Unione europea per sgravare il traffico su gomma e nell’ambito della direttrice Ancona Ortona, San benedetto avrebbe tutti i numeri per diventare un hub importante. Questo il progetto, a grandi linee, che sarà presentato anche al sindaco Pasqulino Piunti e alla commissione sanità il prossimo 8 giugno quando il Comitato sarà ricevuto. Nodo centrale, infatti, di questa viabilità sarà il restyling del vecchio ospedale anche questo a impatto ambientale zero perché non prevede consumo del suolo. La nuova viabilità centrerebbe l’obiettivo di fornire una terza strada oltre al lungomare (peraltro interdetto ai Tir) e alla Statale Adriatica. 


Offrirebbe, inoltre, un collegamento ai paesi dell’interno (Ripatransone e Offida tramite San Savino, Acquaviva e così via) consentendo anche uno sbocco più agevole. Ma non è finita: l’alternativa manderebbe i mezzi pesanti direttamente verso l’autostrada. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico