SAN BENEDETTO - “Le acque dei torrenti sono pulite e il protocollo di intesa firmato con i Comuni sta funzionando al meglio”. Parole dell’assessore all’ambiente Paolo...
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Oggi, carte alla mano, l’amministrazione si difende portando a sostegno delle proprie tesi i risultati dell’Arpam. “In questi giorni abbiamo assistito a comunicazioni fuorvianti - afferma il sindaco Giovanni Gaspari - che a ridosso del Ferragosto non possono che penalizzare la stagione turistica. Da sempre le foci dei torrenti non sono balneabili. Dopo la notizia dello sversamento ci siamo informati risalendo a una fonte di inquinamento dello scorso giugno, e dopo una forte pioggia il sedimento si è riversato in mare. Anche in questo caso le indagini effettuate dall’Arpam hanno attestato che la foce del Ragnola non era inquinata”.
Il Comune ricorda come Goletta Verde effettui le analisi attraverso prelievi sui fossi, mentre dovrebbero essere fatte in mare e la voce che conta è quella dell’Arpam che soprattutto alla foce dell’Albula effettua esami ogni 15 giorni.
Al Ragnola invece c’è stato uno sversamento del troppopieno, così da intervenire effettuando una pulizia alla foce e realizzare una sorta di trincea per evitare che finisca in mare il sedimento. Da qui è stata ricordata l’importanza del Protocollo di intesa, firmato due anni fa, dai Comuni di San Benedetto, Acquaviva, Monteprandone, dall’Arpam e dalla Ciip per monitorare i torrenti e chiudere le discariche abusive oltre che sondare le criticità presso i depuratori. Analisi che quest’anno sono risultate negative, quindi prive di inquinanti, sia al Ragnola che all’Albula, mentre rimane il problema dei sedimenti che potrà essere superato con la divisione delle acque bianche da quelle nere. Operazione che è tuttora in corso, attraverso gli interventi che sta portando avanti la Ciip con il Comune su tutto il territorio cittadino. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico