La carica dei giovani medici per rinforzare l'ospedale. Arrivano direttamente dall'università Sapienza, ecco come faranno

L'ospedale di San Benedetto
SAN BENEDETTO - Il Madonna del Soccorso potrebbe stipulare un’importante convenzione con l’Università La Sapienza di Roma ed avere così il tanto agognato...

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SAN BENEDETTO - Il Madonna del Soccorso potrebbe stipulare un’importante convenzione con l’Università La Sapienza di Roma ed avere così il tanto agognato “rinforzo” di medici tirocinanti provenienti dall’ateneo capitolino e dal Policlinico Umberto I. 

 


Il tutto grazie al successo del primario del reparto di Chirurgia del Madonna del Soccorso, il professor Salomone Di Saverio, nel concorso da professore associato alla Sapienza di Roma. Un incarico che porta ad una collaborazione tra l’Area vasta e l’ateneo romano e che rappresenterebbe un importantissimo momento di ripartenza per il nosocomio sambenedettese dopo lo stop Covid dello scorso anno e tutte le difficoltà legate alla mancanza di organico. Nei prossimi giorni, stando anche alle notizie che arrivano da Roma, dovrebbero essere definiti i termini dell’accordo che dovrebbe portare alla convenzione tra le due parti alla quale sta lavorando anche il direttore generale dell’Area Vasta, Cesare Milani.

Mese dopo mese, insomma, il Madonna del Soccorso sembra aver intrapreso un percorso di rilancio passato anche per la visita del sottosegretario alla Sanità Pierpaolo Sileri, in Riviera proprio in virtù di una storica amicizia professionale con lo stesso Di Saverio attore, in equipe con la dirigente della Rianimazione Tiziana Principi, di una collaborazione che ha portato all’esecuzione di numerosi interventi di notevole importanza effettuati al Madonna del Soccorso. Ospedale dove, tra l’altro, negli ultimi giorni è avvenuto il salvataggio dell’ex comandante delle stazioni dei carabinieri di Grottammare e San Benedetto, il luogotenente Luigi Cameli, colpito da un’improvvisa emorragia interna. A raccontare la vicenda e a ringraziare il professo Di Saverio è Laura, figlia del militare che è stato operato dal primario nel cuore della notte e che, dopo circa due settimane di ricovero (buona parte di quei giorni con prognosi riservata) è stato dimesso alla fine della settimana.


«Noi familiari vorremmo ringraziare il professore, rara eccellenza del nostro territorio, uomo e medico altamente preparato, attento e umano. Vorremmo sottolineare l’importanza di avere un medico come lui nel nostro ospedale, sempre attento e disponibile giorni feriali e non. Ci auguriamo davvero che la sua permanenza all’interno del nostro ospedale rimanga definitiva». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico