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SAN BENEDETTO - «Senza pesce sulle tavole mo magnetev le sasicce». La protesta dei pescatori sambenedettesi, fermi dall’inizio della scorsa settimana, passa anche attraverso questo. Alcuni striscioni sono infatti comparsi, nella notte tra sabato e domenica, sul molo peschereccio del porto sambenedettese. Qualcuno ha infatti appeso alle barche dei grossi lenzuoli, dal tono ironico, che sottolineano la rabbia della marineria nei confronti dell’immobilismo governativo relativamente al caro gasolio.
Tutti gli slogan danno il senso di quello che i marittimi stanno passando e spiegano in poche parole quanto difficile sia la situazione.
Va detto che durante gli incontri andati in scena a Roma si è parlato di un fondo di venti milioni di aiuti per le categoria. «L’accesso a quel fondo però - spiega Giuseppe Pallesca, presidente dei pescatori di San Benedetto del Tronto - è riservato solo a quelle imprese di pesca che sono completamente in regola con tutti i pagamenti. Questo, come è facile immaginare in questo particolare momento storico, taglia fuori la stragrande maggior parte delle barche». In questo marasma uno spiraglio di luce arriva dalla Regione che ha annunciato l’arrivo di aiuti alle imprese di pesca diramando delle linea guida per l’accesso a fondi.
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Corriere Adriatico