San Benedetto, pescatori di nuovo in mare ma senza rimborsi da 3 anni

Il porto di San Benedetto
SAN BENEDETTO - Domani termina un altro fermo biologico. E con questo fanno tre. Tre anni consecutivi senza che i marittimi sambenedettesi percepiscano un soldo dei fondi...

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SAN BENEDETTO - Domani termina un altro fermo biologico. E con questo fanno tre. Tre anni consecutivi senza che i marittimi sambenedettesi percepiscano un soldo dei fondi stanziati dal Governo per coprire lo stop forzato imposto alle imbarcazioni. A poco più di ventiquattro ore dalla ripresa delle attività di pesca il presidente dell’associazione “Nati in Adriatico” Pietro Ricci torna ad alzare la voce sulla situazione legata ai mancati emolumenti che, in Riviera, latitano dal 2015. «Sono passati due anni ma i soldi non arrivano – spiega Ricci – non a San Benedetto almeno visto che buona parte degli altri porti hanno percepito i contributi del 2015. Negli ultimi ventiquattro mesi invece qui non è arrivato nulla».


Una situazione insostenibile secondo gli addetti ai lavori che, tra l’altro, si sentono doppiamente abbandonati dal momento che, tra i deputati a Roma, impegnato tra l’altro nel discorso pesca, c’è l’onorevole Luciano Agostini, relatore del regolamento appena approvato alla Camera che arriva proprio dal territorio Piceno. Così mancano all’appello decine di migliaia di euro di contributi del 2015 e del 2016. «Manca la quota per i soci imbarcati – prosegue Ricci – manca la cassa integrazione per i marittimi. E quest’anno dovranno inoltre essere percepiti i 690 euro di fondi Foste che hanno sostituito la cassa integrazione straordinaria per la pesca abolita lo scorso anno e che copriranno solo una parte dei giorni in cui siamo stati fermi. Se devono arrivare ancora i soldi del 2015, figuriamoci quelli del fermo che si sta concludendo in questi giorni». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico