SAN BENEDETTO - In due giorni è arrivato a farle più di 500 telefonate, una presenza asfissiante con minacce, aggressioni, insulti, fino ai ripetuti tentativi di usarle violenza...
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Il marocchino arrestato l’altra sera in piazza Montebello comparirà questa mattina davanti al giudice per le udienze preliminari per rispondere dei reati di tentata violenza sessuale e stalking, ma sarà anche processato per resistenza a pubblico ufficiale essendosi opposto all’arresto con violenza tanto da costringere due carabinieri a fare ricorso alle cure dei sanitari del Pronto soccorso.
Il marocchino da luglio a settembre scorsi in ripetute occasioni ha molestato M. P. anche in presenza della figlia della donna. La pedinava appostandosi presso la sua abitazione, telefonandole in continuazione, picchiandola, fino ai ripetuti tentativi di usarle violenza. Da dire che l’uomo già nel 2014 era stato arrestato sempre per condotte morbose nei confronti della sua ex e condannato a otto mesi di reclusione.
Per la donna era diventato una ossessione, costretta a cambiare abitudini e stile di vita. Basta dire che a luglio scorso un giorno l’ha chiamata al telefono 270 volte e in un altro giorno di agosto le telefonate sono state 304.
L’altra sera i carabinieri lo hanno visto in piazza Montebello e lo hanno riconosciuto, quindi hanno cercato di fermarlo ma l’extracomunitario ha opposto resistenza per sottrarsi all’arresto.
Questa mattina sarà sentito in carcere per l’interrogatorio di garanzia nel quale l’uomo sarà difeso dall’avvocato Umberto Gramenzi, in relazione ai reati di tentata violenza e stalking, quindi sarà anche processato per direttissima per il reato di resistenza. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico