Ovuli di droga in corpo per lo spaccio in Riviera: corrieri all'ospedale, rischiano l'intervento urgente

San benedetto, ovuli di droga in corpo per lo spaccio in Riviera: corrieri all'ospedale, rischiano l'intervento urgente
SAN BENEDETTO - È stato il fiuto del cane antidroga a far capire ai militari che c’era qualcosa che non andava. I controlli della Guardia di finanza hanno consentito...

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SAN BENEDETTO - È stato il fiuto del cane antidroga a far capire ai militari che c’era qualcosa che non andava. I controlli della Guardia di finanza hanno consentito di intercettare due nordafricani che stavano trasportando della sostanza stupefacente in Riviera. 


E loro stessi erano contemporaneamente corrieri e vettori della droga dal momento che quando il cane che era con i militari ha iniziato a segnalare la possibile presenza della sostanza, la perquisizione non ha portato a nessun riscontro. Ma il fiuto dell’animale e l’esperienza dei finanzieri ha spinto ad un ulteriore controllo che però è stato necessario fare in ospedale.

 

Il sospetto era infatti che i due, entrambi marocchini, uno di 35 e l’altro di 60 anni, non avessero addosso la droga, ma proprio dentro. Non capita di rado, infatti, che per eludere i controlli antidroga, i corrieri ingeriscano la sostanza stupefacente all’interno di piccoli contenitori di plastica. 

Radiografie illuminanti 

E infatti le radiografie effettuate nei locali del Pronto Soccorso nel tardo pomeriggio di mercoledì, quando questa vicenda è iniziata, hanno riscontrato la presenza di alcuni ovuli nel canale rettale dei due che da quel momento sono piantonati in ospedale dai militari che sono in attesa dell’espulsione di quegli ovuli che, una volta puliti e aperti, sveleranno che tipo di sostanza stupefacente si nascondesse all’interno dei due. 

Ipotesi operazione urgente 

Il tutto anche con l’apprensione che la prolungata permanenza nell’organismo di quegli ovuli possa portare alla rottura di uno dei contenitori facendo seriamente rischiare la vita al suo conduttore. Per questo, per l’intera giornata di ieri, si è stati pronti anche ad un trasferimento nel reparto di chirurgia per asportare il uttto direttamente. Ma per il momento, o almeno per tutta la giornata di ieri, gli ovuli sono rimasti immobili nelle viscere dei due nordafricani e si attende l’espulsione che, forse a causa del Ramadan in corso, si sta facendo attendere oltre modo. 

Il caso del Trentino 

Le cronache nazionali, tra l’altro, hanno più volte parlato di situazioni del genere che si sono verificate in diversi luoghi d’Italia. Ci sono addirittura stati dei casi limite come quello che si era registrato alcuni mesi fa in Trentino dove una persona che aveva ingerito ventiquattro ovuli di cocaina, ha impiegato quasi una settimana ad espellere il contenuto delle proprie viscere. Ovviamente tutti (forse anche gli stessi marocchini) si augurano che i tempi, in questo caso, non siano così lunghi. L’operazione ad ogni modo conferma la professionalità e l’esperienza dei militari della guardia di Finanza e l’efficacia del presidio sul territorio costantemente predisposto dalle Fiamme Gialle e coordinato dal comandante provinciale, il colonnello Michele Iadarola.

 

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Corriere Adriatico