San Benedetto, due operatori sanitari per 3 reparti, bocciata la proposta della Ast che vuole risparmi in ospedale. I sindacati: «Non è un supermercato»

San Benedetto, due operatori sanitari per 3 reparti, bocciata la proposta della Ast che vuole risparmi in ospedale. I sindacati: «Non è un supermercato»
SAN BENEDETTO - Bocciata dai sindacati Nursind e Usb la proposta lanciata dall’Ast di impiegare due operatori socio sanitari per coprire ben tre reparti complessi come...

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SAN BENEDETTO - Bocciata dai sindacati Nursind e Usb la proposta lanciata dall’Ast di impiegare due operatori socio sanitari per coprire ben tre reparti complessi come Cardiologia, Medicina d’urgenza e Rianimazione.

 

Il metodo

Il tre per due oltre a essere una promozione commerciale ora viene adottato anche nell’organizzazione sanitaria, dunque. Ma in questo caso a risparmiare sarebbero solo le casse dell’Ast e non certo gli utenti. Si tratta della proposta illustrata dai vertici della sanità locale di impiegare due operatori socio sanitari (Oss) su ben tre reparti quali: Cardiologia, Medicina d’urgenza e Rianimazione. E di “proposta indecente” parlano le sigle sindacali Nursind e Usb. «Una mossa così "geniale"- affermano i sindacalisti Maurizio Pelosi e Mauro Giuliani - si può tranquillamente candidare per il premio "Le Idee più bizzarre dell'anno”. Nell'incontro di trattativa dello scorso 24 aprile, al primo punto è stata tirata fuori un'ulteriore riorganizzazione sperimentale che altro non è che una forma mascherata di riduzione e sfruttamento dei lavoratori, in questo caso degli Oss». Ma cosa si andava a proporre? Che soli due Oss debbano affrontare il pesante carico di lavoro di tre reparti con alta complessità durante il turno notturno. E quali reparti? Niente di meno che la Murg, la Cardiologia e la Rianimazione del Madonna del Soccorso.

Le assunzioni

«È un affronto sconcertante- affermano Nursind e Usb - una proposta tanto insensata quanto pericolosa, che mette in grave pericolo la sicurezza e l'assistenza dei pazienti, tutto a spese del benessere e della sicurezza del personale e del rispetto per la dignità del paziente. La pratica di mascherare carenze di personale come grandi innovazioni è palesemente ingannevole. Questo è sfruttamento dei lavoratori, non valorizzazione. Uno sfruttamento smisurato che metterebbe a rischio non solo la qualità dell'assistenza, ma anche la sicurezza dei lavoratori stessi, costretti a "trotterellare" da un reparto all'altro per tutta la notte. L’Ast deve assumere, solo così potrà garantire una sanità di qualità e in sicurezza sia per l’utenza che per i lavoratori. Ci opporremo con forza a tale ulteriore “furbata” che ha il solo scopo di fare le nozze con i fichi secchi, cioè far lavorare i pochi lavoratori rimasti in più unità operative con la formula che sembra un’occasione dove chi ci guadagna non è certo il lavoratore che paga sulla propria pelle già una forte carenza di organico. L’Ast deve prevedere, visto che continua a mandare a casa lavoratori come sei ausiliari, e proroghe di pochi mesi di oss e infermieri, solo ‘assunzione di nuovi operatori al fine di garantire una sanità di qualità e in sicurezza sia per l’utenza che per i lavoratori».

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Corriere Adriatico