Premi e punizioni: la rivoluzione nella raccolta differenziata colpisce chi spreca di più ma arrivano i cassonetti

L'immondizia abbandonata
SAN BENEDETTO - La missione è quella di rendere la città più pulita e far dimenticare i video virali con i topi che lo scorso anno giravano sul web....

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SAN BENEDETTO - La missione è quella di rendere la città più pulita e far dimenticare i video virali con i topi che lo scorso anno giravano sul web. L’operazione decoro partirà oggi a San Benedetto con l’impegno, da parte del vice sindaco Tonino Capriotti di cambiare il metodo della raccolta differenziata così da educare anche i cittadini a conferimenti più consapevoli, premiati e premianti.


 
Il titolare della delega alle politiche ambientali non si sbilancia e quindi è solo dalle sue parole che c’è da intuire quali saranno le mosse del Comune. Oggi intanto incontrerà la Picenambiente per fare il punto e iniziare il percorso virtuoso che smetterà di colpevolizzare solo i cittadini. «Se l’immondizia resta per terra - dice Capriotti è perché i cassonetti sono pochi quindi bisogna aumentarli, o perché gli addetti passano poche volte rispettto al bisogno. Quindi, a parità di spesa dobbiamo trovare un sistema per migliorare il servizio».

Il punto di partenza pare buono, poi c’è da vedere in pratica. E qui le cose si fanno più criptiche. Il punto sarebbe quello di creare una vera e propria tracciabilità dell’immondizia così che chi crea più rifiuti più paga di più. Semplice. Chi è più bravo a fare la differenziata dovrebbe avere sconti. Giusto. Poi come questo possa essere realizzato c’è insomma tutto un percorso, a cominciare da quello politico. «Non voglio anticipare nulla - spiega infatti Capriotti perché prima ne devo parlare con il sindaco, poi con la maggioranza e comunque con la Picenambeinte ma metteremo mano, questo è sicuro, alla cosa perché non si possano più vedere le scene dell’anno scorso». In tutto questo c’è la responsabilità e il lavoro che dovrà fare la Picenabiente la quale però, almeno secondo le intenzioni del suo presidente Francesco Chincoli, porte aperte. «Siamo a disposizione dell’amministrazione - dice il delegato - perché svolgiamo un servizio pubblico». Encomiabile. Ma intanto andiamo a vedere cosa è successo in questo periodo di pandemia perché ci sono diverse lamentale da parte dei malati di Covid che lamentano un servizio a dir poco intermittente, anche assente da 20 giorni.


«Noi ci muoviamo - spiega il presidente - quando i Comuni, su indicazione dell’Asur ci segnalano i casi di persone affette da Covid. È un argomento che mi sta molto a cuore per cui se c’è ritardo tra queste comunicazioni noi non possiamo sapere chi ha bisogno di prelevare, su appuntamento affinché sia portata all’inceneritore, l’immondizia infetta. Ma se ci chiamano passeremo subito». Un servizio esploso, nei numeri, da un anno a questa parte. Solo a San Benedetto e Grottammare, dal 1° all’8 gennaio i ritiri per Covid sono passati rispettivamente da 116 a 313 ( più 170%) e da 73 a 206 (più 182%). Nei restanti 26 Comuni serviti dalla Picenambiente l’aumento è stato solo del 75%. «Per afre questo servizio dobbiamo utilizzare il personale più qualificato ed esperto ma se dovesse continuare a crescere la domanda saremo costretti ad assumere» chiude Chincoli. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico