SAN BENEDETTO - E’ caos sulle trattative in corso tra Comune e Reale Mutua per la riqualificazione del Ballarin. ...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L’agenzia smentisce ogni tipo di contatto con l’amministrazione, mentre il presidente del Consiglio Bruno Gabrielli conferma tempi e incontri con l’agente dell’assicurazione. Contatti iniziati lo scorso settembre al fine di mettere mano alla riqualificazione dell’ex stadio, ma lasocietà assicurativa prende le distanze da ogni tipo di legame che potrebbe vederla al fianco dell’amministrazione. Eppure su questo si è fatta una riunione congiunta di maggioranza e giunta.L’amministrazione infatti aveva chiesto una sorta di sponsorizzazione che sembrava aver trovato terreno fertile. Ma è la stessa Reale Mutua a prendere le distanze spiegando che il loro agente di zona ha una sorta di pacchetto intorno ai 20 mila euro che può giocarsi in sponsorizzazioni, come quella assegnata alla Sambenedettese calcio ma nulla di più. Non un impegno come quello per la riqualificazione del Ballarin che si aggira intorno a centinaia di migliaia di euro. Insomma qua le cifre non tornano e ora non si capisce come abbiano fatto gli amministratori a prendere un tale abbaglio.
«La Reale Mutua - è la nota arrivata nel pomeriggio di ieri - insieme al proprio Agente Nazareno Ciriaci, smentisce la notizia, fondata su informazioni inesistenti. La società, infatti, non ha mai preso alcun impegno in tal senso con il Comune di San Benedetto ancor più per il tramite della Fondazione Reale Mutua citata che, si precisa, non esiste».
«Un atteggiamento inqualificabile - il commento del presidente del Consiglio Gabrielli davanti alla smentita della Reale Mutua - andammo assieme agli architetti Camaioni e Pellegrini oltre che con Guido Barra nell’ufficio di Nazareno Ciriaci per illustrargli il progetto. Ci sono i testimoni». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico