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SAN BENEDETTO - La ripresa del mare, per i pescherecci di San Benedetto, è avvenuta pochi minuti dopo la mezzanotte. E tutto è andato liscio. Che non si sarebbero ripetute le scene di due settimane fa, quando da altri porti delle Marche e dell’Abruzzo giunsero delegazioni di marittimi a “fermare” i loro colleghi di San Benedetto, era quasi scontato ma, considerato quanto accaduto in questi ultimi quindici giorni, la prudenza non è mai troppa. Comunque tutto è andato liscio e nel momento in cui la domenica cedeva il passo al lunedì, i rumori dei motori montati sulle imbarcazioni hanno spezzato il silenzio, mai davvero tale, del porto.
Così come quello di tutti gli altri porti marchigiani eccezion fatta per Civitanova Marche.
«Due giorni alla settimana - precisa Giuseppe Pallesca, presidente della Cooperativa Pescatori Progresso - da scegliere tra i quattro a disposizione. Poi vediamo come va, soprattutto al fine di capire se in questo modo le vendite del pesce riescono a garantire maggiori guadagni».
Perché da fronteggiare c’è il caro-gasolio che sta attanagliando l’intera categoria, non soltanto quella italiana ma anche quelle di Francia e Spagna. Differente la situazione per la Croazia dove vige un sistema che, almeno per quanto concerne la pesca, sembra estraneo a quello del resto d’Europa. Si continua a pescara e a vendere, anche se molti mercati ittici, compreso quello sambenedettese, hanno chiuso le porte ai prodotti provenienti da fuori.
E, a proposito di mercato ittico, il ritorno in mare coincide anche con la totale ripaertura della struttura che si trova all’interno del complesso portuale sambenedettese, che dopo i lavori eseguiti nelleultime settimane ha le due linee d’asta completamente riammodernate e rinnovate e un nuovo software gestionale che consentirà, in futuro, anche di poter effettuare la vendita online del pesce. Tutto come prima? Assolutamente no. Dal porto di San Benedetto precisano infatti che lo stato di agitazione resta (anche perché non si è risolto ancora nulla), e che questa è soltanto una prova finalizzata a valutare se, diminuendo lo sforzo di pesca il mercato possa in qualche modo correggere le perdite del caro gasolio.
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