Il rapinatore seriale programmava il colpo al portavalori: preso in albergo e rimpatriato in Albania

San Benedetto, il rapinatore seriale programmava il colpo al portavalori: preso in albergo e rimpatriato in Albania
SAN BENEDETTO - Era un rapinatore seriale specializzato in supermercati e, al momento dell'arresto stava pianficando un assalto da 50mila euro ad un portavalori: bandito...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
SAN BENEDETTO - Era un rapinatore seriale specializzato in supermercati e, al momento dell'arresto stava pianficando un assalto da 50mila euro ad un portavalori: bandito albanese trovato in un albergo e rimpatriato dai poliziotti di San Benedetto.


LEGGI ANCHE:
Coronavirus, ancora un'impennata: 32 nuovi positivi nelle Marche tra rientri e contatti familiari/ I numeri del contagio

Si lascia cadere dalla terrazza in centro: muore sul colpo una donna di 33 anni


Specializzato in rapine a supermercati un 59enne originario di Durazzo è stato rimpatriato ieri dagli agenti del Commissariato di San Benedetto. L'uomo alcuni giorni fa, era stato rintracciato in un albergo della Riviera delle Palme, dove l'uomo pensava di poter trascorrere un periodo in completo relax.
 
Lui, un 59enne originario di Durazzo, aveva un curriculum criminale di tutto rispetto: nel 2018 era stato
arrestato dalla squadra di polizia giudiziaria di San Benedetto del Tronto perché, insieme a due complici italiani, si stava apprestando ad assaltare un portavalori per rubare oltre 50.000 euro. In quella circostanza i poliziotti lo fermarono appena in tempo a bordo di una Mercedes, dal cui abitacolo spuntarono fuori i "ferri del mestiere", tra pistola, coltello, passamontagna e forbici di grosse dimensioni.

Gli investigatori tenevano d'occhio da tempo i componenti di quella banda, individuati quali responsabili di una serie di assalti a supermercati della zona. La posizione dell'albanese è stata per anni al vaglio della Questura di Ascoli Piceno, che gli ha negato più volte il permesso di soggiorno per ricongiungersi ai familiari, da lui chiesto per cercare di evitare il rimpatrio. L'uomo sapeva di avere a carico più condanne per spaccio di droga, ricettazione, armi, rapina e guida in stato di ebrezza e, per tale motivo, ha cercato di sfruttare tutti i cavilli utili per sottrarsi al suo destino.


Ma ieri i poliziotti dell'Ufficio Immigrazione hanno messo la parola fine alla sua permanenza in Italia avendo rimosso gli ultimi ostacoli che ne avevano finora reso difficoltoso il rimpatrio. Hanno condotto l'uomo dinnanzi al Giudice di Pace di Ascoli Piceno che, dopo aver ascoltato anche lo straniero, ne ha autorizzato l'accompagnamento coatto in frontiera. Neanche il tempo di uscire della aule di giustizia che lui si è ritrovato in un auto della Polizia di Stato diretta al porto di Bari, ove è stato condotto dagli agenti del Commissariato di San Benedetto del Tronto. Lì lo straniero è stato imbarcato sul traghetto di linea per Durazzo, che è salpato alle dieci di sera.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico