I quartieri tornano alle urne ma forse sono troppi i 16 comitati: si vota oggi e anche domani

I quartieri tornano alle urne ma forse troppi i 16 comitati
SAN BENEDETTO  - Oggi e domani si vota per il rinnovo dei direttivi dei comitati di quartiere torna d’attualità un tema che, tra alti e bassi, tiene banco da...

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SAN BENEDETTO  - Oggi e domani si vota per il rinnovo dei direttivi dei comitati di quartiere torna d’attualità un tema che, tra alti e bassi, tiene banco da anni. Ossia quello di una “cura dimagrante” per ridurre il numero dei comitati. 

 


Ad oggi, ce ne sono ben 16. Secondo qualcuno, sono troppi. «Mettiamoci le mani seriamente», afferma il consigliere comunale di minoranza Paolo Canducci, l’ex assessore della giunta Gaspari. Proprio l’amministrazione guidata da Giovanni Gaspari, a suo tempo, tentò di ridisegnare i confini dei quartieri. L’idea era di ridurre i comitati da 16 a 10, con degli accorpamenti. Ad esempio: Ponterotto insieme al vicino Paese Alto. Salaria e Fosso dei Galli insieme all’Agraria; Mare e Sentina a braccetto, idem Europa e Marina di Sotto. Una cura dimagrante che, però, alla fine, non si concretizzò. 


Negli anni successivi, anche Piunti e, ora, Spazzafumo, tentarono questa strada. Finora senza successo. Ma la questione è tornata in ballo. Canducci richiama tutto il Consiglio comunale alla collaborazione per ridisegnare mappa e funzioni dei quartieri. La maggioranza, dopo un primo tentativo andato a vuoto, si prepara a riprendere in mano le forbici, con l’ago ed il filo.

A tal proposito, il consigliere Stefano Gaetani (uno dei delegati a gestire i rapporti tra amministrazione comunale e Comitati di quartiere) ricorda come il tema sia stato affrontato nelle prime settimane dall’insediamento del sindaco Spazzafumo: «Noi abbiamo fatto due incontri iniziali con i rappresentanti dei quartieri, dove abbiamo chiesto proprio questo accorpamento, in maniera tale che si tornasse a discutere in maniera diversa, e siamo convinti che questo dovrà essere fatto. Ovviamente appena insediati era difficile imporre una scelta importante. Comunque noi andiamo da quartieri come Sant’Antonio, che ha 6.270 votanti, per arrivare al quartiere Europa che probabilmente ne ha 360, per cui molto probabilmente ci troviamo a dover mettere mano a una serie di errori che si sono portati avanti nel tempo. Non può questo discorso essere demandato alla sola maggioranza, questo è un discorso che deve essere demandato al consiglio comunale, facendo dei passaggi in Commissione, coinvolgendo quelli che saranno, mi auguro, i nuovi direttivi». 


Insomma: un tema da affrontare subito dopo il voto d’inizio giugno, nella speranza che tutti i quartieri al voto superino il quorum del 5% dei votanti: soglia-minima per validare le elezioni. Ma si fanno voli pindarici sulla fusione di interi quartieri, ma poi, all’atto pratico, restano sul tappeto anche altri nodi da sciogliere: «Sarebbe il caso di riorganizzare i confini di alcuni quartieri, perché accadono cosa paradossali. Via Risorgimento ha un marciapiede sul mio quartiere e un altro su Albula Centro - ha detto Mery Micucci: presidente uscente di Marina Centro -. Questo, ovviamente, complica le attività dei comitati».

 

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Corriere Adriatico