San Benedetto, il pm chiede 3 anni di carcere per il pusher maratoneta

Il tribunale di Ascoli dove si è svolta l'udienza
SAN BENEDETTO - Davanti al giudice Marco Bartoli è comparso ieri mattina il tunisino Saaid Mouhamed, difeso dall’avvocato Umberto Gramenzi, il quale deve rispondere...

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SAN BENEDETTO - Davanti al giudice Marco Bartoli è comparso ieri mattina il tunisino Saaid Mouhamed, difeso dall’avvocato Umberto Gramenzi, il quale deve rispondere di una serie di reati commessi il primo luglio 2016 fra Acquaviva Picena e San Benedetto del Tronto. A seguito di un controllo anticrimine i carabinieri sorpresero l’extracomunitario in possesso di oltre sette grammi di eroina. La droga era stata divisa in 13 confezioni termosaldate presumibilmente allo scopo di essere cedute a terzi. Scattò da parte dei carabinieri di Acquaviva Picena la perquisizione domiciliare. Alla vista dei militari dell’Arma, però, Saaid scavalcò il balcone e si dette alla fuga. Le ricerche in breve portarono alla sua individuazione in una via del centro della città rivierasca. Ma quando i carabinieri cercarono di arrestarlo, la reazione del tunisino fu di particolare violenza. Colpì con calci e pugni i rappresentanti delle forze dell’ordine, per poi darsi nuovamente alla fuga. Nel tentativo di evitare che venisse raggiunto ed ammanettato Saaid tentò di impossessarsi di un motociclo Honda che si trovava parcheggiato lungo una strada del centro cittadino. I carabinieri, però, riuscirono a bloccarlo e, dopo averlo immobilizzato, gli strinsero le manette ai polsi. Condotto in caserma, una volta espletate le formalità previste dalla legge, il tunisino venne tradotto nella casa circondariale di Marino del Tronto. Il pubblico ministero ha chiesto tre anni di carcere per il pusher maratoneta. La sentenza è prevista ad aprile. 
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Corriere Adriatico