A mensa la stessa minestra, la Asur non cambia il menù: «Cibi sani sin da piccoli». Richieste respinte

Una mensa scolastica
SAN BENEDETTO - Per quest’anno stessa pasta asciutta e stesso pollo. Non ci cambia il menù delle mense scolastiche nonostante il pollice verso dei piccoli studenti...

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SAN BENEDETTO - Per quest’anno stessa pasta asciutta e stesso pollo. Non ci cambia il menù delle mense scolastiche nonostante il pollice verso dei piccoli studenti delle elementari che lo rimandano indietro. Nei prossimi giorni i pasti verranno comunque sottoposti al giudizio delle commissioni mense composte dai genitori dei piccoli alunni. 

 

 
Si è svolta ieri in videoconferenza una riunione che ha visto partecipare il Comune attraverso Il sindaco Piunti e l’assessore all’istruzione Annalisa Ruggieri, i dirigenti dei tre istituti scolastici comprensivi e la dottoressa Benedetta Rosetti del Sian (Servizio igiene alimenti e nutrizione). Quest’ultima ha rimarcato l’importanza dell’educazione alimentare realizzata tramite le mense dove vengono rispettati i valori nutrizionali. Resta il fatto che i bambini, in particolare primarie, non gradiscono né verdura né legumi. Numeri alla mano basta vedere gli scarti che sono del 40% sui legumi e del 30% sulle verdure con picchi del 60% sui finocchi. Così piatti di farro, orzo, ceci e lenticchie solitamente vengono rimandati indietro senza essere toccati. Diversa la situazione alla scuola materna dove gli scarti sarebbero solo del 10%, a riprova di come abbassandosi l’età dei bambini si riscontrerebbe un maggior gradimento dei cibi. Apprezzati invece, la pasta asciutta, il pollo, le polpette e le patate arrosto. 
Ma quanti non apprezzano i menù delle scuole? Per saperlo in maniera puntuale il Comune sta predisponendo dei questionari da sottoporre alle famiglie per conoscere il reale gradimento dei piatti. Il rischio, in cui non intende incorrere l’amministrazione, è quello di apportare modifiche ai menù per poi soddisfare solo una minoranza. Inoltre dalla prossima settimana partiranno le convocazioni per le commissioni mensa, composte dai genitori degli alunni, che assaggeranno direttamente i menù. Pranzi che per ora non saranno cambiati, se non con piccoli accorgimenti come il risotto che sarà cucinato al netto delle verdure, ma per una revisione completa della carta si dovrà attendere il prossimo anno. Tra l’altro le criticità maggiori sarebbero state riscontrate all’Isc Centro quindi nelle scuole Marchegiani, Moretti e Bice Piacentini. E’ stato, inoltre, evidenziato l’enorme sforzo profuso dal Comune in tempi rapidi per adeguare il servizio di refezione scolastica ai protocolli di sicurezza: attualmente vengono erogati 1.450 pasti nelle scuole cittadine, di cui 850 con il sistema dei “lunch box”, ovvero vassoi con contenitori sigillati e posate monouso, tutto materiale riciclabile: un investimento di 424.500 euro solo per questo anno scolastico. 


«Ho condiviso la necessità di procedere ad una verifica effettiva su quanto sia diffuso questo malcontento – dice l’assessore Ruggieri – pertanto gli uffici, in collaborazione con l’Asur e le dirigenze scolastiche, predisporranno in tempi brevi un questionario da sottoporre alle famiglie per capire quanto effettivamente sia condivisa questa insoddisfazione e quali migliorie apportare ai menu per valutarne la compatibilità sia con le esigenze nutrizionali indicate dall’autorità sanitaria, sia con la complessa logistica che dobbiamo rispettare».

 

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Corriere Adriatico