San Benedetto, la proposta dell'ex assessore Torquati: «Zone di pesca e specie protette, l’intelligenza artificiale è utile»

San Benedetto, la proposta dell'ex assessore Torquati: «Zone di pesca e specie protette, l’intelligenza artificiale è utile»
SAN BENEDETTO - Individuare le zone di pesca, riconoscere le specie, trasmettere i dati dalle navi agli istituti oceanografici e procedere alla tracciabilità dei...

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SAN BENEDETTOIndividuare le zone di pesca, riconoscere le specie, trasmettere i dati dalle navi agli istituti oceanografici e procedere alla tracciabilità dei prodotti. Sono solo alcune delle attività che potranno essere attuate dall’Intelligenza artificiale (IA) applicata al campo della pesca. A sottolinearne l’importanza è l’ex assessore Nazzareno Torquati nonché presidente del Consorzio economia ittica sambenedettese.

 

Le motivazioni

Una vera rivoluzione quella che andrà a riguardare la pesca con l’introduzione dell’intelligenza artificiale. A sottolinearlo Torquati prendendo come esempio quanto già sta avvenendo nei Paesi Bassi con l’applicazione dell’intelligenza artificiale nelle catture indesiderate che richiedono tempo e spazio visto che devono essere registrate e portate a riva mentre l’AI riconosce automaticamente le dimensioni e le specie di ciascun pesce, facilitandone la manipolazione e la registrazione delle catture a bordo delle navi, fornendo anche dati preziosi per la gestione della pesca. «Inoltre – spiega Torquati - si potrà migliorare l’efficienza energetica, il che contribuirà in modo significativo a ridurre il consumo di combustibili fossili, visto che il carburante rappresenta fino al 50% dei costi operativi di un peschereccio, oltre a ridurre le emissioni di anidride carbonica. Sarà possibile costruire nuovi attrezzi di pesca sempre più selettivi. Una migliore individuazione delle zone di pesca per specie potrebbe aiutare i pescatori a gestire in modo più efficace lo sforzo di pesca. Questo come già sperimentato e realizzato dai biologi dei Paesi Bassi». Inoltre l’IA potrebbe contribuire a una migliore raccolta, archiviazione e trasmissione dei dati oceanografici e di pesca dalle navi alle amministrazioni e agli istituti scientifici, fornendo dati più accurati e tempestivi. Così creare delle zone interdette periodicamente alla pesca sul modello della Fossa di Pomo, (zona tra l’Italia e la Croazia che rappresenta uno dei più importanti ecosistemi dell’Adriatico) che sta permettendo una maggiore quantità di pescato.

La tracciabilità

«Garantire la tracciabilità dei prodotti della pesca sarà uno degli ulteriori obiettivi dell’intelligenza artificiale applicata alla pesca - prosegue Torquati - evitando etichettature errate e frodi, garantire la salute e la sicurezza pubblica, prezzi equi superando la vendita del pescato al ribasso. Tanti i vantaggi, soprattutto nella rinnovata attenzione dei giovani verso una nuova professione, moderna e tecnologicamente avanzata e molto sostenibile. Vantaggi che porteranno ad un ricambio generazionale sempre auspicato e mai realizzato».

Il metodo

Attraverso un algoritmo si potrà riconoscere la specie e le dimensioni dei pesci, consentendo al sistema di distinguere tra le catture destinate al consumo umano (superiore alla taglia minima) e le catture indesiderate (al di sotto della taglia minima).

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Corriere Adriatico