Il Pronto soccorso è al collasso e il manager Milani dà la colpa alla reperibilità in crisi. Scintille nella commissione, tempi di attesa biblici

L'ospedale di San Benedetto
SAN BENEDETTO - Scintille nella commissione sanità tra il direttore Cesare Milani e il consigliere Rosaria Falco sia sulla situazione al Pronto soccorso che sulle liste di...

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SAN BENEDETTO - Scintille nella commissione sanità tra il direttore Cesare Milani e il consigliere Rosaria Falco sia sulla situazione al Pronto soccorso che sulle liste di attesa. Una missiva da rivolgere alla direzione sanitaria per capire la ratio della distribuzione del personale e ottenere i relativi dati è stata la proposta del sindaco Piunti. Mentre il direttore dell’AV5 Cesare Milani ha annunciato 6 posti letto chirurgici per l’Otorino a partire da settembre. 

 

 
La situazione
Subito è stata posta sul tavolo la situazione che si sta vivendo al Pronto soccorso con attese di giornate intere, ma Milani ha spiegato come la reperibilità dei medici sia sempre più difficile, gli specializzandi sarebbero rimasti al Torrette di Ancona. Ma il direttore ha ricordato come siano stati inoltrati ordini di servizi per intercettare dalla graduatoria chirurgica medici fino al 15 settembre per coprire i turni del Pronto soccorso. In questo modo due chirurghi copriranno i turni dell’emergenza in Ascoli e San Benedetto. Da qui la proposta da parte del consigliere Rosaria Falco di chiudere la Medicina d’urgenza (Murg) indirizzando i medici (sei operatori) al Pronto soccorso. «Mandare i pazienti per osservazione breve in Ascoli – ha affermato Falco – e chiudete la Murg così gli stessi dottori potrebbero andare al Pronto soccorso». «Una proposta che ho tentato- ha replicato Milani – ma non ho trovato terreno fertile tra i medici i quali mi dicono come sia difficile andare avanti senza la Murg». Ma Falco non ha mollato sottolineando come la Murg sia stata smantellata per due anni e si può fare anche per due mesi. «Prenda decisioni – ha tuonato il consigliere della Lega - come quando svuotava l’ospedale. Fate un concorso per l’emergenza di San Benedetto visto che siamo sotto organico». A questo punto Milani ha ricordato come i concorsi a tempo indeterminato siano andati deserti, visto che ci sarebbero pochi medici dell’Emergenza. Da qui la proposta di Piunti di scrivere ai vertici Asur per capire la ratio della distribuzione del personale, quindi quanti infermieri e quanti medici saranno destinati a San Benedetto. CUP Altro nodo affrontato ha riguardato il Cup viste le lamentele per prenotare esami dal momento che sono state riprese le prenotazioni pre Covid. «Le prenotazioni si sono accumulate e ci sono ritardi- ha spiegato il direttore - anche perché una visita oggi richiede tempi molto più dilatati per sanificare e per distanziare. Ma ora abbiamo fondi aggiuntivi per remunerare gli operatori e sopperire alle lungaggini».


La denuncia


Intervenuto anche Alfredo Isopi quale portavoce dei comitati di quartieri che ha sottolineato la problematica del Pronto soccorso. Milani ha rigettato l’accusa per cui in Ascoli non ci sarebbero dove si aspetterebbe fino a 8 ore. Piunti ha denunciato anche il problema della guardia medica rimasta scoperta a Porto d’Ascoli. Al riguardo Milani ha spiegato che sono state confermate le 5 postazioni sulla costa e dal 19 luglio sarà a pieno regime, visto che finora c’era stata l’indisponibilità di alcuni medici. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico