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SAN BENEDETTO Il Pronto soccorso sambenedettese sta ancora elaborando il lutto per le dimissioni di ben due medici, mentre si fa sempre più acceso lo scontro tra il Comitato Salviamo il Madonna del Soccorso e il centrosinistra.
Le dimissioni
Dopo i medici anche gli infermieri. E’ Cittadinanzattiva a intervenire sull’uscita dei dottori Roberto Pilotti e Federica Caradio dal Pronto soccorso a cui potrebbe seguire a breve anche una fuga da parte degli infermieri. E proprio l’associazione a commentare: «I medici del Pronto soccorso continuano ad andarsene, altri ancora se ne andranno non appena ne avranno occasione e a breve inizieranno anche gli infermieri.
Lo scontro
Intanto va avanti lo scontro tra il Comitato Salviamo il Madonna del Soccorso che ha sempre osteggiato il progetto dell’ospedale unico e il centrosinistra che ne è stato il promotore. «E’ prioritario capire – affermano i due rappresentanti del Comitato Nicola Baiocchi e Rosaria Falco - perché tanti medici si siano dimessi dal Pronto soccorso sambenedettese dal 2015 ad oggi, aspetto che al rappresentante del Pd Mario Neroni e al suo partito sembra non interessare affatto. Mentre al segretario Alessandro Marini che si interroga su quali siano gli atti regionali con cui si definisce l’ipotetico nuovo ospedale di San Benedetto, spieghiamo che l’ospedale di primo livello è già definito dal Balduzzi con tutti i reparti necessari e nel Piano sanitario è indicato quanto previsto per la nostra provincia. E a quanti si domandano su dove sarebbero appostati nel bilancio regionale i circa 80 milioni di euro previsti per la costruzione del nuovo ospedale rispondiamo che non basta guardare solo il bilancio regionale, sarebbe meglio ampliare gli orizzonti. E il nostro non sarebbe il primo dei nuovi ospedali delle Marche ad essere finanziato man mano che la realizzazione procede: per ora, come annunciato ad Appignano del Tronto da Acquaroli, ci sarebbero disponibili già 50milioni di euro».
Sul fronte dei posti letto sempre il Comitato fa notare come l’ospedale unico avrebbe previsto solo 9 posti letto in più rispetto alla situazione attuale per un costo di 200milioni di euro, mentre sul fronte dei reparti si sarebbe passati dagli attuali 24 a 18.
Corriere Adriatico