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SAN BENEDETTO - La Fondazione Carisap scrive al Comune e chiede gli elaborati prima di deliberare l’assenso all’incarico per l’archistar Guido Canali. Insomma la strada per la riqualificazione del Ballarin si fa in salita, anche se i tempi stringono visto che entro il 31 luglio dovrà essere pronto il progetto esecutivo.
La lettera
Una lettera a firma della Fondazione, qualche giorno, fa è stata recapitata in municipio all’attenzione del sindaco Antonio Spazzafumo: l’ente ascolano si dice d’accordo nell’accordare il finanziamento di 450mila euro e favorevole all’incarico all’archistar ma prima vuole prendere visione degli elaborati, quindi le linee guida e del progetto di massima che il Comune intende portare avanti. Va ricordato come l’incarico per il professionista di fama mondiale Canali dovrà passare attraverso la Fondazione visto che costerà 139mila euro cifra per la quale l’amministrazione, di legge, non può procedere con un affido diretto.
La difesa
A difendere la curva sud e quanto rappresenta nella storia della Sambenedettese e della città anche il Comitato di volontario cittadino propositore del progetto “Ballarin-la Porta della città, un parco inclusivo sul mare”, il quale ritiene che la memoria vada mantenuta viva e soprattutto non vada dimenticata la tragedia del rogo che è costata la morte di due giovani donne. «Quel luogo - afferma Fabrizio Marcozzi del Comitato - ancora prima di realizzare il Legio Littorio era il luogo dove si sono sviluppate le principali attività produttive che hanno permesso alla nostra comunità di diventare una delle cittadine italiane più virtuose. Abbiamo proposto la modifica della viabilità tutta spostata ad Ovest, questo consentirebbe una viabilità più fluida ma soprattutto di ricucire tutte quelle parti frammentate fino al mare, di avere disponibile uno spazio parco unitario da utilizzare come spazio polifunzionale liberamente accessibile a tutti, nessuno escluso».
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Corriere Adriatico