Ballarin, frenata sull’incarico all’archistar, la Fondazione chiede di vedere il progetto di restyling: ecco perché

La curva
SAN BENEDETTO - La Fondazione Carisap scrive al Comune e chiede gli elaborati prima di deliberare l’assenso all’incarico per l’archistar Guido Canali. Insomma la...

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SAN BENEDETTO - La Fondazione Carisap scrive al Comune e chiede gli elaborati prima di deliberare l’assenso all’incarico per l’archistar Guido Canali. Insomma la strada per la riqualificazione del Ballarin si fa in salita, anche se i tempi stringono visto che entro il 31 luglio dovrà essere pronto il progetto esecutivo. 

 

 
La lettera
Una lettera a firma della Fondazione, qualche giorno, fa è stata recapitata in municipio all’attenzione del sindaco Antonio Spazzafumo: l’ente ascolano si dice d’accordo nell’accordare il finanziamento di 450mila euro e favorevole all’incarico all’archistar ma prima vuole prendere visione degli elaborati, quindi le linee guida e del progetto di massima che il Comune intende portare avanti. Va ricordato come l’incarico per il professionista di fama mondiale Canali dovrà passare attraverso la Fondazione visto che costerà 139mila euro cifra per la quale l’amministrazione, di legge, non può procedere con un affido diretto. La lettera fa temere che si possano allungare i tempi e di tempo il Comune non ne ha visto che l’opera è legata al fondo di rigenerazione urbana che impone il progetto esecutivo pronto entro il prossimo 31 luglio. Non mancano quindi timori, soprattutto da parte dei consiglieri più navigati, che ricordano come andò a finire sia per la Grande Opera che per Anima, entrambi progetti che avrebbero dovuto vedere la luce prima in Riviera poi a Grottammare, sempre in accordo con la Fondazione che sfumarono come neve al sole. Nel frattempo il centrodestra, attraverso i consiglieri Stefano Muzi e Lorenzo Marinangeli, ha chiesto la convocazione della commissione lavori pubblici per discutere del progetto proposto dalla curva Massimo Cioffi e dalle ex glorie rossoblù. Il presidente della commissione Gino Micozzi ha però chiesto di inserire nella domanda anche la presenza dei tecnici comunali chiamati a illustrare il progetto, in questo modo la commissione verrà convocata la prossima settimana. Elaborato che vede in primis il mantenimento della curva sud che invece le nuove linee guida e lo stesso archistar vorrebbero demolire. 


La difesa


A difendere la curva sud e quanto rappresenta nella storia della Sambenedettese e della città anche il Comitato di volontario cittadino propositore del progetto “Ballarin-la Porta della città, un parco inclusivo sul mare”, il quale ritiene che la memoria vada mantenuta viva e soprattutto non vada dimenticata la tragedia del rogo che è costata la morte di due giovani donne. «Quel luogo - afferma Fabrizio Marcozzi del Comitato - ancora prima di realizzare il Legio Littorio era il luogo dove si sono sviluppate le principali attività produttive che hanno permesso alla nostra comunità di diventare una delle cittadine italiane più virtuose. Abbiamo proposto la modifica della viabilità tutta spostata ad Ovest, questo consentirebbe una viabilità più fluida ma soprattutto di ricucire tutte quelle parti frammentate fino al mare, di avere disponibile uno spazio parco unitario da utilizzare come spazio polifunzionale liberamente accessibile a tutti, nessuno escluso».

 

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Corriere Adriatico