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SAN BENEDETTO - Sarà l’architetto sambenedettese Enzo Eusebi a firmare il progetto per l’area Brancadoro. Ad annunciarlo l’imprenditore Luigi Rapullino che lo scorso gennaio ha acquistato per 2milioni di euro l’intero terreno. Ancora top secret la destinazione anche se si parla di un elaborato avveniristico da diverse decine di milioni di euro tanto che l’imprenditore spera di poter attingere anche dai fondi del Pnrr e dal Credito sportivo.
Le anticipazioni
Non solo sport per il futuro dell’area Brancadoro. Per ora si sa ancora poco su quale volto acquisirà il terreno tra la statale 16 e viale dello Sport, l’unica certezza è che da Piano regolatore generale questa area ha destinazione verde sportivo, quindi andrà ad accogliere impianti ma non solo. «Niente residenziale», ci tiene a ribadire all’infinito Rapullino, ma è anche vero che saranno richieste varianti quindi si andrà oltre la destinazione sportiva.
«Ci saranno attività sportive ma non solo – afferma l’imprenditore di Sideralba – ho rispetto per questo territorio quindi niente palazzi, ma dovrà incarnare una visione futura del mondo e diventerà un volano per il paese Italia e avrà una visione green (verde)».
Le risorse
«Se non ci saranno queste risorse esterne – afferma l’imprenditore – il progetto andrà ridimensionato ma parliamo comunque di decine di milioni di euro. Per tale elaborato occorrerà un Piano investimenti triennale, un vero business plan. Entro maggio presenteremo il progetto al sindaco Spazzafumo con cui ci vedremo per illustrargli la bozza e poi lo presenteremo alla città. Un intervento che dovrà diventare un punto di riferimento per la città».
La scelta di chi dovrà andare a elaborare un progetto così avveniristico è ricaduta sull’architetto Eusebi, professionista di fama internazionale che in questo periodo sta lavorando a New York, reduce da lavori a Pechino mentre a San Benedetto ha firmato opere come l’Istituto Alberghiero e sul fronte privato l’ultima creatura è stata il locale Harena della famiglia Iacoponi. «Eusebi – spiega Rapullino - è un grande professionista e un artista per le opere realizzate, c’è stata unità di intesa con lui. Gli ho illustrato la mia visione e la mia idea per Brancadoro e ci siamo trovati d’accordo».
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