Processo per il crac Cat, la direttrice Capriotti vuota il sacco

San Benedetto, processo per il crac Cat, la direttrice Capriotti vuota il sacco
SAN BENEDETTO - Una testimonianza importante e che secondo alcuni potrebbe fare da snodo in questo processo che è ormai in piedi da oltre due anni. Ieri mattina presso il...

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SAN BENEDETTO - Una testimonianza importante e che secondo alcuni potrebbe fare da snodo in questo processo che è ormai in piedi da oltre due anni. Ieri mattina presso il tribunale di Ascoli è andata in scena una nuova udienza del processo per il crac del Centro assistenza tecnica della Confesercenti, nel corso della quale è stata sentita la direttrice della Confesercenti Elena Capriotti. 


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La direttrice Capriotti ha ripercorso gli anni in cui era attivo il Cat e soprattutto il mandato di ogni ex presidente che oggi si trova sui banchi degli imputati. Così come era avvenuto nella seduta dello scorso febbraio è stato ribadito come la situazione deficitaria del Centro Assistenza Tecnica Cat Confesercenti che ha portato al fallimento sia da imputare alle prime gestioni della società e quindi ai primi amministratori, periodo a cui risalgono anche diverse assunzioni e la creazione del buco in bilancio. Elena Capriotti ha parlato del «sistema Confesercenti» di come funzionasse l’associazione e soprattutto del rapporto con il Cat che era il braccio finanziario dell’associazione di categoria. 
 
Le difese e le intercettazioni 
Ogni avvocato dei rispettivi ex presidenti e oggi imputati ha posto domande a Capriotti in merito al proprio assistito e a quanto la loro opera abbia inciso sul fallimento. Quindi Capriotti ha chiarito le posizioni di ogni singolo imputato in relazione al debito che ciascuno avrebbe contribuito a determinare e dei tentativi per sistemare i conti. Per quanto riguarda l’imputata Ilenia Illuminati, assistita dall’avvocato orlando Ruggieri, è stato sottolineato come sotto la sua guida la perdita del Cat fosse rientrata di 27mila euro, così come con la presidenza di Tommaso Bruno Traini, difeso dall’avvocato Mauro Gionni, siano stati recuperati 8mila euro. Gocce in un oceano ma pur sempre contributi. Sempre nella seduta di ieri il ctu ha consegnato le intercettazioni telefoniche. 
Il fallimento 
Si tratta di un processo che va avanti da oltre due anni e che vede sul banco degli imputati tutti gli ex presidenti quali Paolo Perazzoli, Giacomo Sciarra, Nino Capriotti, Ilenia Illuminati, Tommaso Bruno Traini e Giuseppe Ricci che si sono succeduti al vertice del Cat nel corso degli anni. L’accusa è di bancarotta fraudolenta patrimoniale. Procedimento nel corso del quale i sei rinviati a giudizio sono chiamati a rispondere del reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale per il fallimento del Cat. 
La richiesta di risarcimento

La richiesta di risarcimento ammonta a 549mila euro. Il pubblico ministero Umberto Monti aveva chiuso le indagini nel 2017 chiedendo il rinvio a giudizio per gli ex sei amministratori, confermato dal giudice per le indagini preliminari Rita De Angelis. La prossima udienza è stata fissata al 2 dicembre 2020, in quella sede si procederà alla discussione con i testimoni del pubblico ministero, dopo di che saranno sentiti i testimoni dei singoli imputati. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico