Barche incagliate nel porto di San Benedetto, la draga è attesa entro l'anno

Il porto
SAN BENEDETTO - Potrebbero partire entro la fine dell’anno i lavori di dragaggio del porto di San Benedetto. Si tratta di un intervento atteso soprattutto in termini di...

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SAN BENEDETTO - Potrebbero partire entro la fine dell’anno i lavori di dragaggio del porto di San Benedetto. Si tratta di un intervento atteso soprattutto in termini di sicurezza della navigazione dal momento che da anni, ormai, la situazione è precaria proprio a causa del mancato escavo dell’impianto portuale. Negli ultimi 5 anni sono stati effettuati due interventi “provvisori” che hanno alleggerito solo temporaneamente la situazione. Ora sembra essere quasi tutto pronto per la partenza dell’intervento che potrebbe prendere il via entro la fine del 2022, dunque nel giro di qualche settimana dopo che, nei giorni scorsi, sono stati eseguiti i rilievi batimetrici propedeutici all’avvio dell’opera. 

 
L’obiettivo
L’obiettivo è di approfondire a meno 5 metri la canaletta di accesso allo scalo. L’importo messo a bilancio dall’Autorità di Sistema Portuale è di 1,8 milioni di euro con la previsione di scavare circa 100.000 metri cubi di sedimenti in un’area interessata di 65 mila metri quadrati. Complessivamente, al porto di San Benedetto arriveranno complessivamente 18,5 milioni, inclusi nella somma di 92 milioni destinata ai lavori su tutti i porti marchigiani. I carotaggi, altro intervento propedeutico all’escavo, sono stati effettuati lo scorso aprile. «La maggior parte del campione estratto è riconducibile alla classe A e solo qualche campione alla classe B o C» affermò nei mesi scorsi l’assessore al piano del porto, Bruno Gabrielli. 


La sabbia


La componente sabbiosa è importante e consentirà un riutilizzo dei sedimenti per il ripascimento. Tutti si augurano che l’intervento possa partire presto per garantire una maggiore tranquillità ai marittimi. Da troppo tempo le manovre di ingresso e id uscita dal porto vanno infatti eseguito con operazioni millimetriche per evitare incagliamenti che, purtroppo, non capitano di rado per il fondale troppo basso. In passato si sono infatti verificate situazioni di stallo che hanno creato non poche difficoltà a tutte le altre barche.

 

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Corriere Adriatico