San Benedetto, la zona Ponterotto abbandonata, residenti in piazza

I residenti dei quartiere Ponterotto
SAN BENEDETTO - «Siamo abbandonati». E’ il grido che sale dal quartiere Ponterotto, dove i residenti sono scesi in strada per manifestare la loro...

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SAN BENEDETTO - «Siamo abbandonati». E’ il grido che sale dal quartiere Ponterotto, dove i residenti sono scesi in strada per manifestare la loro insoddisfazione riguardo ai servizi. Una protesta sostenuta dal Comitato di quartiere che, nel corso degli ultimi anni, ha promosso riunioni e confronti col Comune per migliorare la qualità della vita. «Abbiamo avuto a che fare con un muro di gomma. - dicono dal comitato -. Ora che siamo in campagna elettorale ascolteremo promesse mirabolanti, ma qui certi discorsi troveranno un terreno infertile, perché è difficile promettere grandi cose quando manca perfino il minimo indispensabile». 

Qualche esempio concreto: da circa un anno lungo via Madonna della Pietà è caduto un lampione e non è mai stato sostituito, mentre sono mesi che il Comitato di quartiere attende risposte dal Comune sull’installazione di una piccola pensilina per gli utenti dei bus. Ci sono vie senza marciapiedi e, dove ci sono, in molti casi a mancare è la manutenzione. «Per vedere gli operai riparare le strade dissestate occorre prima che si faccia male qualcuno, non c’è una minima programmazione nei lavori» dichiarano i residenti che puntano l’indice anche sui rischi causati dall’eccessiva velocità con cui molti automobilisti o motociclisti affrontano certe strade. «Avevamo chiesto degli interventi per dissuadere le persone a spingere sull’acceleratore, ma anche in questo caso le risposte del Comune si sono rivelate inadeguate» dicono dal comitato Ponterotto.

La critica più forte arriva sul nuovo sistema di raccolta dei rifiuti con i mastelli, giudicato negativamente sia a livello pratico che igienico: «E’ uno schifo. Molte persone trovano il proprio contenitore sporcato da urina e feci di animali e devono riportarlo in casa così, per poi pulirlo. PicenAmbiente e Comune prendano esempio da Porto San Giorgio, dove è stato attivato un sistema di Isole ecologiche». Ci sono poi nodi più complessi, come i furti negli appartamenti e la difficile convivenza con la Caritas. «Non vogliamo generalizzare, - dicono i residenti - ma tra gli utenti della struttura c’è chi getta gli avanzi dei pasti in mezzo alla strada, contribuendo al degrado». Anche alcuni interventi migliorativi realizzati dal Comune non possono essere fruiti pienamente. L’esempio lampante è il nuovo parcheggio realizzato proprio vicino alla Caritas. Lì manca l’illuminazione e secondo i residenti nessuno ci parcheggia perché è un ritrovo per sbandati e tossicodipendenti. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico