San Benedetto, bruciava le auto agli antipatici: 9 colpi in un anno

Uno dei colpi del piromane
SAN BENEDETTO - Gli erano antipatici, riteneva di aver subito un torto da loro, gli avevano fatto una multa. Agiva così S.K., il trentanovenne di origini albanesi arrestato...

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SAN BENEDETTO - Gli erano antipatici, riteneva di aver subito un torto da loro, gli avevano fatto una multa. Agiva così S.K., il trentanovenne di origini albanesi arrestato martedì pomeriggio con l’accusa di essere il responsabile di buona parte degli incendi appiccati alle autovetture nei mesi scorsi. Nove i roghi a lui contestati ma polizia e carabinieri, coordinati dalla prefettura, stanno continuando con il lavoro di indagine al fine di capire se dietro gli altri incendi possa esserci la sua mano. Tra i nove roghi che gli vengono contestati c’è anche quello appiccato all’auto di un agente della polizia locale sambenedettese, in via Bixio. Ma ci sono anche gli ultimi due incendi di porto d’Ascoli, avvenuti a ventiquattro ore di distanza l’uno dall’altro: alla Bmw di una famiglia albanese in via Oberdan il 10 febbraio e all’Audi A3 di un ragazzo di origini romene nella poco distante via Farinelli. All’appello dei roghi contestati mancano, per il momento, l’incendio appiccato alla macchina in uso ad un altro vigile urbano e quelli ai veicoli di quattro rappresentanti dell’Arma dei carabinieri. Per quanto riguarda i casi accertati le motivazioni degli incendi sono di notevole futilità. Soltanto in un paio di casi sarebbero riconducibili ad episodi di criminalità come la spartizione di un bottino. Tutto era iniziato nei primi mesi del 2017 quando prese il via, in città, una lunga scia di fuoco , la cui natura apparve immediatamente di origine dolosa. 
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Corriere Adriatico