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SAN BENEDETTO - I comitati di quartiere rilanciano l’area di Fosso dei Galli per il nuovo ospedale sambenedettese, bocciando l’ipotesi dell’area Brancadoro. Intanto le liste della maggioranza chiedono alla Regione di puntualizzare il contenuto del nuovo nosocomio prima di indicare ogni tipo di area.
Dubbi vengono nutriti dai comitati in merito all’ipotesi Brancadoro quale area che possa fare da cornice al nuovo Madonna del Soccorso, proprio perché troppo centrale e immersa nel traffico. Tanto da rilanciare l’idea di Fosso dei Galli. «Non vogliamo un nuovo ospedale – affermano i comitati di quartiere - ma un nuovo edificio da realizzarsi nell’ambito del territorio comunale.
Negli ultimi tempi stiamo assistendo al risveglio dei sostenitori del mancato progetto dell’ospedale unico di Vallata a Spinetoli, grazie anche alla latitanza dell’attuale amministrazione regionale.
I comitati di quartiere ricordano l’elaborato riguardante il nuovo ospedale in zona Fosso dei Galli, a ridosso di tutte le infrastrutture viarie che il nuovo ospedale ha bisogno: autostrada, ferrovia, statale, superstrada e aviosuperficie. Con questa scelta, inoltre, si metterebbe una pietra tombale anche sullo scempio della bomba dello stoccaggio del gas che si trova proprio a ridosso di quest’area. Le attività dei vari depositi esistenti verrebbero spostate con il vantaggio dei proprietari di ritrovarsi aree rivalutate e riconvertibili. Sul fronte della politica i consiglieri ed esponenti le liste di maggioranza San Benedetto Viva e Rinascita Sambenedettese, nei giorni scorsi, si sono incontrati proprio per discutere di sanità e oggi intervengono sulla querelle dicendo: «Il nuovo ospedale in Riviera? Certo, purché sia di primo livello ed abbia tutte le specialistiche con tanto di dotazione di personale come da Decreto 70. La Regione ci dica con atti ufficiali: il livello Dipartimento di Emergenza e Accettazione, indichino le specialistiche e numero di posti letto. Al quel punto ci attiveremo per mettere a disposizione un terreno idoneo a poter ospitare tale struttura».
Esistono in Regione atti formali per la realizzazione di nuovi ospedali a Pesaro, Macerata, e Fermo, «si faccia altrettanto con San Benedetto. Ciò che è scritto sulla modifica del piano sanitario per noi non è sufficiente. Come prevede la legge un ospedale deve essere classificato in base alla sua Dea (dipartimento emergenza e accettazione), e per il bacino d’utenza di San Benedetto la sua classificazione non potrà essere inferiore al primo livello». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico