Il Pd: «L’ospedale a Ragnola è solo un grande bluff. Nel Piceno è prevista solo una struttura di primo livello»

L'ospedale Madonna del Soccorso
SAN BENEDETTO - «Si annuncia la realizzazione del nuovo ospedale di primo livello sapendo che non si farà mai. Ancora una volta si fa propaganda sulla pelle dei...

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SAN BENEDETTO - «Si annuncia la realizzazione del nuovo ospedale di primo livello sapendo che non si farà mai. Ancora una volta si fa propaganda sulla pelle dei cittadini, come e peggio del centrodestra». Così l’intero Pd sambenedettese, si ricompatta in materia di sanità, e attacca il sindaco Spazzafumo per aver annunciato la firma di un accordo di collaborazione tra enti per la realizzazione del nuovo ospedale. 

 
 
«In merito all’annunciato primo livello – affermano i segretari Pd - è bene soffermarsi perché non è giusto prendere in giro i cittadini. Il decreto legge 70 che regola la classificazione degli ospedali in Italia, sostiene che nel territorio piceno ci deve essere un solo ospedale e deve essere di primo livello. Pertanto farne due sarebbe fuori legge e non sarebbe consentito. In ogni caso se il sindaco ritiene che si possa realizzare, ci porti qualche documento della Regione (esempio il piano sanitario) dove è scritto espressamente che si realizzerà un ospedale di primo livello a San Benedetto. Se così fosse, una volta realizzato, le specialità che ora sono al Mazzoni di Ascoli, verrebbero trasferite alla nuova struttura di San Benedetto. Emodinamica, urologia, nefrologia, pneumologia, ematologia, medicina nucleare, radioterapia, anatomia patologica, radiologia interventistica. Tutti reparti e servizi che devono stare nel primo livello. Glielo ha comunicato al sindaco di Ascoli? E’ d’accordo? La verità è che dopo aver interrotto il percorso della riorganizzazione della rete ospedaliera della precedente giunta regionale, che prevedeva la realizzazione del nuovo ospedale del Piceno, non avendo nessuna alternativa pronta, si sta semplicemente prendendo tempo facendo qualche dichiarazione spot».
 


Inoltre i democrat sottolineano le criticità che oggi vive la sanità picena con quattro commissari che si sono succeduti in 5 mesi e il direttore dell’Ast che arriverà a metà luglio. «A San Benedetto – prosegue il Pd – la situazione è drammatica, pronto soccorso nelle condizioni che conosciamo, medicina d’urgenza quasi chiusa, impossibilità di prendere qualsiasi appuntamento per indagini diagnostiche o visite specialistiche, dipartimento di prevenzione da ricollocare non si sa dove, poliambulatorio di via Romagna da spostare, case della comunità e ospedali di comunità da realizzare e si perderanno i fondi perché non c sono i progetti». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico