Il sindaco di San Benedetto: «Locali chiusi alle 3 di notte, le disco alle 5. Vietato vendere gli alcolici da asporto»

Controlli sulla movida
SAN BENEDETTO  - Il sindaco di San Benedetto, Antonio Spazzafumo ha firmato l'ordinanza sulla movida molesta che varrà fino al 2 ottobre. Tutti i locali...

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SAN BENEDETTO  - Il sindaco di San Benedetto, Antonio Spazzafumo ha firmato l'ordinanza sulla movida molesta che varrà fino al 2 ottobre. Tutti i locali adibiti, a qualsiasi titolo, alla vendita o somministrazione di alimenti e bevande dovranno chiudere entro le 3 del mattino, entro le 5 quelli in possesso di licenza per pubblico spettacolo.  Tutte le attività, dalle 21 alle 6, non dovranno somministrare o vendere bevande alcoliche e superalcoliche per l’asporto in qualsiasi contenitore. È vietato, sempre in questa fascia oraria, vendere per asporto bevande di qualsiasi gradazione in contenitori di vetro, lattine, metallo o altro materiale potenzialmente utilizzabile quale strumento atto ad offendere. Il provvedimento riguarda chi vende o somministra alimenti e bevande anche attraverso distributori automatici, in circoli privati e in attività  artigianali.

L'ordinanza del sindaco

Per la violazione di queste disposizioni di recente la Giunta Comunale ha stabilito che la sanzione amministrativa sia elevata a 300 euro rispetto agli ordinari 50 previsti dalla legge. Resta consentita, nel rispetto delle misure di sicurezza a contrasto dell’epidemia Covid-19, la consumazione delle bevande, anche alcoliche, all’interno dei pubblici esercizi e nelle aree esterne date in concessione purché esclusivamente con servizio al tavolo. È sempre fatta salva la vendita con consegna a domicilio.

Vietate bevande da asporto

L’ordinanza vieta inoltre di diffondere la voce amplificata di disc jockey o vocalist all’esterno dei locali o delle aree date in concessione al lunedì al giovedì dopo le 24, dal venerdì alla domenica dopo l’una del mattino. Vietato anche installare spillatori di bevande alcoliche alla spina nelle aree date in concessione (dehor)  o comunque all’esterno dei locali. I gestori hanno l’obbligo di vigilare sul rispetto di queste prescrizioni assumendo ogni iniziativa utile ad evitare assembramenti negli spazi di competenza, se necessario richiedendo l’intervento delle Forze dell’Ordine. 

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Corriere Adriatico