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SAN BENEDETTO - Due bagni ulteriori ogni 100 ombrelloni ma per le concessioni che hanno la gestione separata tra spiaggia e stabilimento balneare-ristorante il rischio è che si debbano costruire fino a 7 bagni, quasi più che cabine.
Il paradosso
Tutto nasce dalla norma riparatrice del blitz dello scorso anno della Capitaneria. La maggior parte degli stabilimenti che, nel 2022, è stata sanzionata per aver occupato uno spazio maggiore rispetto a quanto previsto dalla propria licenza, ha chiesto di potersi mettere in regola.
Quest’anno per evitare ogni problema, si è stabilito che coloro che intendono piazzare più di 100 ombrelloni debbano però adeguarsi alle norme di igiene che prevedono quattro bagni a chalet dei quali uno almeno attrezzato per i disabili. Quindi la scoperta: e se il ristorante dello chalet è separato, come gestione, dalla concessione balneare? Ne sarebbero necessari altri tre per i clienti che vanno solo a mangiare, come per qualunque locale pubblico.
Le conseguenze
«È chiaro - affonda quindi Giuseppe Ricci, presidente del’Itb Italia - che in una situazione come questa, con il rischio che il prossimo anno possiamo perdere le nostre concessioni nessuno ha voglia o interesse a investire, anche fosse per i bagni, appunto. Vorrà dire che, come l’anno scorso, non ci sarà abbastanza spazio per tutti i turisti che vengono a San Benedetto e come l’estate scorsa li manderemo via». Una provocazione ma forse neppure tanto conoscendo quanto siano agguerriti i concessionari.
La situazione
A dirla tutta, comunque, contare quanti ombrelloni ci saranno sulla spiaggia i non sarà certo facile. L’arenile è piuttosto dinamico già per via dell’alta e della bassa marea ma va considerato che non si sa quest’anno quanto l’erosione sarà aggressiva quindi quanto sarà lo spazio a disposizione degli chalet. Sia quelli della parte nord, magari più protetti ma neppure tanto, sia quelli più a sud. Perché c’è anche da considerare che la regola del 100 vale per tutti i 114 stabilimenti balneari della città. Certo, le concessioni verso Porto d’Ascoli sin dal loro insediamento, hanno conteggiato per bene i metri quadri e il numero degli ombrelloni a propria disposizione e per questo non sono incappati nel blitz ma, a rigor di logica, la legge vale per tutti affinché non sia discriminatoria. Un’altra voragine si apre nella norma alla vigilia della stagione.
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Corriere Adriatico