San Benedetto, residenti spaventati Il quadrilatero della movida molesta

Le notti della movida ora fanno paura, i controlli
SAN BENEDETTO - Violenza, danneggiamenti ed ora un pericoloso precedente di bullismo con tanto di rapina annessa. Non si fa mancare davvero nulla la movida sambenedettese...

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SAN BENEDETTO - Violenza, danneggiamenti ed ora un pericoloso precedente di bullismo con tanto di rapina annessa. Non si fa mancare davvero nulla la movida sambenedettese all’indomani dell’episodio andato in scena sul lungomare con due ragazzi che, per entrare in un locale dove non li ammettevano in canottiera, hanno minacciato un coetaneo e gli hanno rubato la maglietta. 

Un episodio grave soprattutto se inquadrato nel contesto di una serie di accadimenti che danno il quadro di una città che, nottetempo, si trasforma in una sorta di enorme zona franca.
A poca distanza da dove si è consumata la rapina di sabato notte, qualche settimana fa due bengalesi sono stati pestati da due loro connazionali per contendersi il “diritto di vendita” nei locali della movida. Ma il senso di quanto le cose, al calar delle tenebre, stiano prendendo una brutta piega, arriva dal quadrilatero dove soltanto negli ultimi dieci giorni, si sono verificate tre risse, due delle quali particolarmente gravi. «E non si tratta solo di quello – spiega il presidente del comitato di quartiere Giovanni Filippini – il centro dopo le due di notte diventa una enorme zona franca, in particolar modo nelle vie meno trafficate e non particolarmente illuminate».
L’allarme, lanciato da anni, si è iniziato a trasformare in emergenza nei primi mesi dell’anno con un brutale pestaggio subito da due persone alla fine del mese di marzo. 
Tre ubriachi picchiarono a sangue un ragazzo colpevole solo di aver chiesto spiegazioni sul gratuito danneggiamento avvenuto alla sua auto e l’allora presidente del comitato di quartiere, Pierfrancesco Troli, intervenuto in sua difesa. 
«Il problema è a monte – spiega Filippini – perché è sotto gli occhi di tutti che questi ragazzi non fanno altro che bere per tutta la sera. Ed è molto evidente, in parecchi casi, anche l’uso di sostanze stupefacenti». 

E poi c’è la percezione del livello di sicurezza, in profondo calo tra le vie del quadrilatero. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico